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Economia
Intesa, ok dei soci all'aumento per Ubi. Messina: "Ops con più convinzione"

Via libera dagli azionisti di Intesa Sanpaolo al bilancio 2019 dell'istituto oltre che, tra le altre cose, all'aumento di capitale al servizio dell'offerta pubblica di acquisto lanciata su Ubi Banca. L'assemblea, riunita a porte chiuse, ha visto la presenza del 52,25385% del capitale. Capitale che vede il "nocciolo duro" di Fondazioni azioniste mantenere oltre il 16% (per la precisione il 16,434%). Nel dettaglio, la Compagnia di San Paolo ha il 6,79%, la Fondazione Cariplo il 4,381%, la Fondazione Cariparo il 2,022%, la Fondazione Cr Firenze l'1,848% e la Fondazione Carisbo l'1,393%.

Gli unici altri soci al di sopra della soglia rilevante sono Jp Morgan Chase (2,025%) e Norges Bank (2,001%). In una nota Intesa ribadisce che considerando i prezzi di Borsa del 21 aprile l'aumento di capitale sarebbe pari a 2,6 miliardi e il badwill risultante dall'acquisizione di Ubi si attesterebbe a 4 miliardi

“Grazie al sostegno dei nostri azionisti proseguiamo con maggior convinzione nell'offerta di scambio promossa nei confronti di Ubi. Un'operazione che, nel contesto generato dall'epidemia da Covid-19, acquisisce maggiore valenza strategica e per Ubi Banca una prospettiva ancor piu' rilevante: elevata patrimonializzazione, robusta copertura dei crediti deteriorati, dimensione, diversificazione e capacita' di investimento assumono ora ulteriore valore”, ha spiegato l’amministratore delegato Carlo Messina, dopo il via libera all'aumento di capitale al servizio dell'Ops sul gruppo guidato da Victor Massiah.

“L'operazione andrà avanti anche in presenza di adesioni al 50% piu' una azione del capitale di Ubi”, ha ribadito Messina, sottolineando che “la creazione di un campione italiano (leader a livello continentale, grazie alla posizione di settimo operatore per generazione di ricavi e terzo per valore di borsa dell'Eurozona) sarà in grado di generare ulteriori benefici per tutti gli stakeholder e per i territori di elezione di Ubi e rappresenterà un solido supporto all'economia reale e sociale, con un rafforzamento complessivo del Paese”.

"Sono previsti ogni anno 10 miliardi di credito aggiuntivi, senza alcuna revoca dei fidi concessi", ha detto ancora Messina. "Garantiremo - ha proseguito il banchiere - la valorizzazione del personale Ubi, che manterrà piena autonomia nell'erogazione del credito a livello locale. Rafforzeremo queste aree grazie all'assunzione di 2.500 giovani, mentre le uscite saranno solo su base volontaria, come Intesa ha sempre fatto con le sue persone".

Nei territori "in cui e' presente Ubi e dove sono presenti i suoi azionisti", inoltre, "saremo in grado di portare la nostra capacità di remunerare gli azionisti in maniera significativa e sostenibile con dividendi distribuiti, pari a circa 13,5 miliardi in 5 anni, senza considerare i 3,4 miliardi di dividendi a valere sull'utile 2019, la cui distribuzione e' stata sospesa sino ad ottobre raccogliendo le raccomandazioni della Bce". 

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