Manovra, il governo punta al rinvio di sei mesi della procedura di infrazione - Affaritaliani.it

Economia

Manovra, il governo punta al rinvio di sei mesi della procedura di infrazione

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Manovra, Dombrovskis non molla: "Correzione sostanziale"

Nuova querelle sulla manovra tra il governo e la Commissione europea. All'Italia serve "una correzione sostanziale non marginale della traiettoria di bilancio" sotiene il vicepresidente della Commissione europea, il falco Valdis Dombrovskis. Che, alla domanda se una riduzione del deficit al 2 o al 2,2% sia sufficiente per trovare una soluzione con Roma ha ricordato che al Consiglio Ue di luglio l'Italia si era impegnata per fare "uno sforzo strutturale dello 0,6% del Pil e invece prevede un peggioramento dello 0,8%. Si tratta di un peggioramento dell'1,2% del Pil il divario è molto grande occorre una correzione sostanziale della traiettoria fiscale, non marginale".

Immediata la replica del premier Giuseppe Conte: "Abbiamo dei margini. Evidentemente Dombronvskis ha delle certezze io non ho, ne parleremo con Juncker". Il presidente del Consiglio ha poi affermato che "confidiamo di avere margini rispetto a quelli che saranno anche i saldi finali e le verifiche tecniche che stanno facendo i tecnici" sulla manovra. E ancora: "Stiamo lavorando a una soluzione condivisa con l'Ue ma nel rispetto nell'impostazione che abbiamo dato alla manovra senza fare uno stravolgimento".

La guerra di posizionamento continua e il percorso della trattativa non è in discesa, anche se i margini per un'intesa almeno parziale ci sono. In realtà, secondo quanto rivelato ad Affaritaliani.it da fonti governative ai massimi livelli, il primo (e al momento principale) obiettivo dell'esecutivo è quello di ottenere almeno un rinvio di sei mesi della procedura di infrazione in attesa che si insedi una nuova Commissione Ue (probabilmente più 'amica') dopo le elezioni europee in programma a fine maggio 2019. Per posticipare l'avvio della procedura l'esecutivo insieme ai tecnici del Mef stanno studiando lo spostamento di 3-3,5 miliardi di euro dalle varie voci di spesa presenti in Legge di Bilancio verso gli investimenti, soprattutto per la messa in sicurezza del tettoritorio (l'Ue ha chiesto di puntare maggiormente sulla crescita), magari scorporandoli almeno in parte dal calcolo del deficit-Pil.

In questo modo, come ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, i due provvedimenti chiave di M5S e Lega - reddito di cittadinanza e pensioni/quota 100 - resteranno intatti sia nella platea degli interessati sia nei tempi di entrata in vigore, ma Bruxelles potrebbe posticipare di sei mesi la procedura di infrazione in attesa di valutare i dati sulla crescita economica (Pil ma non solo) del primo trimestre 2019 che usciranno in primavera. Politicamente Di Maio e Salvini contano su un Parlamento Ue e sua una Commissione completamente diversi dopo il voto e quindi guadagnare sei mesi sarebbe già una prima importante vittoria. In attesa dell'auspicata svolta sovranista che dica addio ai vari Moscovici e Dombrovskis.