Mps, il sindacato in pressing: "Rinviare di un anno l'uscita dello Stato"
Il segretario della Fabi Sileoni: "Grandi gruppi non interessati, hanno altre strategie"
Una proroga di un anno per l'uscita dello Stato dal capitale di Banca Monte dei Paschi. Secondo il segretario generale del sindacato Fabi, Lando Sileoni "sarebbe opportuno e auspicabile" una richiesta in tal senso del Governo italiano alle autorità europee "affinchè si possano valutare o costruire soluzioni non penalizzanti per il territorio, per i lavoratori e per la banca". Il ministero dell'Economia controlla la banca con oltre il 68% del capitale.
Secondo il leader della Fabi "i grandi gruppi bancari, peraltro, difficilmente potranno interessarsi all'acquisto del Monte dei Paschi sia perchè hanno obiettivi diversi sia perchè stanno portando avanti altre strategie". Sileoni aggiunge che "qualunque soluzione che implichi un taglio del personale irresponsabile e socialmente insostenibile vedrebbe contrario il movimento sindacale".
Il segretario generale della Fabi aggiunge che l'amministratore delegato di Mps Guido Bastianini, "professionista serio e preparato, deve essere messo nelle condizioni di operare senza pistole puntate alla tempia da parte di ambienti che rincorrono soltanto interessi di parte e non della collettività ".
In ogni caso, qualunque sia la decisione su Mps, conclude Sileoni, "non tollereremo alcun tipo di macelleria sociale e contrasteremo ogni iniziativa che possa ripercuotersi sulle lavoratrici e i lavoratori dell'istituto".
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