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Economia
Pil, solo la Grecia farà peggio dell'Italia. Per l'Ue crollo maggiore del Def
(fonte Lapresse)

Solo la Grecia avrà una caduta del prodotto annuo lordo più forte di quella italiana: -9,7% quest'anno contro -9,5% dell'Italia. Un crollo dell’economia maggiore di quello previsto dal Governo Conte il 24 aprile nel Documento di economia e finanza (Def), quando il Tesoro ha messo nero su bianco un calo dell’8%. Segue la Spagna con -9,4% e un recupero l'anno prossimo a +7% mentre l'Italia recupererà a +6,5%. In Germania la crescita del Pil è quest'anno prevista a -6,5% e in salita al 5,9% nel 201; Francia -8,2% e +7,4%.

Rispetto a Spagna, Francia e Germania il recupero dell'Italia l'anno prossimo è leggermente inferiore. Il peggioramento dell’economia, che contabilizza gli effetti disastrosi dell'epidemia di coronavirus  in particolare sul turismo, uno dei settori portanti del Pil nazionale, ovviamente mette sotto pressione gli indicatori presi solitamente in considerazione dal Patto di Stabilità, sospeso però da Bruxelles per l’emergenza Coronavirus.

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Il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen


 

Quest'anno, il deficit-Pil salirà oltre l’11%  (all’11,1% per calare poi al 5,6% il prossimo anno) e il debito-Pil arriverà al 158,9% (al 153,6% il prossimo anno), anche questi numeri peggiori di quelli previsti nel Def (deficit al 10,4%, debito al 155,7%).

Nel rapporto di previsione economica, Bruxelles indica che in un quadro che vedrà il Pil dell'Eurozona calare nel 2020 del 7,7% (+6,3% nel 2021), l'Italia "è stata colpita in misura particolarmente dura dalla pandemia" e che "la possibilità di un alto numero di chiamate per le garanzie pubbliche costituisce un rischio di peggioramento" della situazione delle finanze pubbliche. 

Nella prima metà del 2020 il prodotto si ridurrà del 18%: assumendo che la ripresa partirà da maggio in modo graduale, indica il rapporto comunitario, l'economia migliorerà sostenuta dall'azione del governo "senza però recuperare pienamente quanto perduto" nell'orizzonte fine 2021. La spesa per consumi è prevista recuperare in misura più pronunciata nel secondo semestre, le imprese ridurranno gli investimenti. L'intervento pubblico per sostenere gli investimenti statali sosterrà l'attività. Caduta sostanziale dell'export che recupererà in linea con l'andamento globale nel 2021. I rischi della previsione sono tutti spostati al ribasso, cioè al peggioramento.

"L'alto e crescente indebitamento pubblico e il possibile aumento delle sofferenze bancari possono avere un impatto sulle condizioni finanziarie". Si aggiungano un cambio di comportamento dei consumatori verso maggiori risparmi precauzionali e una caduta più protratta del mercato del lavoro che possono danneggiare la crescita potenziale minando le basi della ripresa. I redditi dei lavoratori dovrebbero essere difesi dalle misure anticrisi, tuttavia non tutti coloro che cercano un lavoro stagionale o a contratto parziale potranno essere coperti per cui è possibile si verifichino "uscite temporanee" dal mercato del lavoro (disoccupazione su all'11,8% nel 2020, nel 2021 al 10,7%).

"La recessione sarà piu pesante in Grecia, Italia, Spagna, Croazia e, in misura minore, in Francia. Tra gli Stati più grandi l'Italia è stata colpita per prima e con la massima forza", ha spiegato il commissario all'Economia Paolo Gentiloni. Con le misure di contenimento che iniziano ora a essere gradualmente eliminate, si prevede che l'economia inizi a riprendersi dalla seconda metà del 2020. Tuttavia, la ripresa dell'Italia "potrebbe impiegare più tempo rispetto alla maggior parte degli altri Stati membri" anche se nella seconda meta' dell'anno sarebbe "abbastanza forte". 

La pandemia ha colpito l'economia spagnola tanto quanto l'economia italiana e la Germania subirà la sua più profonda recessione dopo la guerra, al -6,5% nel 2020. La mancanza di domanda e le interruzioni nelle catene del valore dovrebbero ostacolare gravemente le esportazioni.

In merito al Mes, Gentiloni ha sottolineato come "sia il Governo a dover decidere dell'utilizzo delle linee di credito. Noi come Commissione possiamo solo valutare il possesso dei requisiti che verrà comunicato domani all'Europgruppo per tutti gli Stati membri, poi starà ai Governi decidere se utilizzare o meno le linee di credito. In Italia c'è una grande discussione in materia, ma la Commissione non può dare opinioni".

 

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