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Economia
PopBari, De Bustis: "Conti truccati, anche in filiale. Management esaltato"

Mentre la conferenza dei capigruppo a Montecitorio ha deciso che il decreto legge con le norme sulla Banca Popolare di Bari avvierà il suo iter parlamentare dalla Camera, spunta un audio che inchioda la gestione Jacobini: nel gruppo i “conti erano truccati". Dopo la denuncia pubblica di "irregolarità" fatta dall'ex direttore generale Vincenzo De Bustis al Corriere della Sera, che ha fatto da detonatore alla crisi, esce un audio registrato lo scorso 10 dicembre proprio dell’ex direttore generale nel corso di una riunione dei vertici della banca con i dirigenti. Nell'audio, diffuso dal sito Fanpage.it è riconoscibile in modo chiaro la voce del manager romano e quella, con accento pugliese di un altro interlocutore che il sito attribuisce all'ex presidente Gianvito Giannelli.

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De Bustis in uno stralcio di conversazione afferma parlando della banca: "E' stato molto irresponsabile quello che è accaduto negli ultimi tre-quattro anni. Questo è un esempio di scuola di cattivo management, di management irresponsabile, di management esaltato". 

In un altro passaggio De Bustis aggiunge: “Quando so' venuto la prima volta (2011, ndr) c'era un signore coi capelli bianchi che ancora c'è, era capo della pianificazione e controlli e gli dicevo, mi fai vedere i dati delle filiali? E tutti i conti economici truccati, truccavate pure i conti economici delle filiali, taroccati".

In un altro passaggio spiega l'imminente accordo con Mcc e Fitd senza citarli espressamente: "Dal 18 di questo mese si firma un accordo e ci sono dei nuovi proprietari che avranno la maggioranza dell'azienda, è tanto bella la notizia che la banca ridiventerà molto forte dal punto di vista patrimoniale e che avrà lo Stato dietro, che voi (riferito ai dirigenti, ndr) potete andare dai clienti a dire che quella popolare non si regge in piedi e quell'altra (cita concorrenti presenti sul mercato bancario della Puglia) sta li'... date i soldi a noi, li potete spaccare se avete la forza commerciale per farlo".

Nello stralcio attribuito al presidente, la voce afferma che la banca è in contatto tutti i giorni con la Vigilanza della Banca d'Italia e che "non ci sarà il commissariamento. Non c'è il rischio. C'è un piano industriale serio, in corso di definizione, che prevede interventi di investitori istituzionali. Questi investitori che sono una parte pubblica e una parte privata, cioè il Fondo interbancario, prevedono un percorso light. Quindi non stiamo parlando di Genova (Carige, ndr) che è passata da un'ipotesi di commissariamento, meno che mai delle banche venete. Si tratta di esperienze passate che la vigilanza non vuole ripetere e soprattutto non vogliamo ripetere noi", ha aggiunto Giannelli."

"La buona notizia è questa: abbiamo iniziato un percorso di messa in sicurezza della banca, è un percorso ufficiale, un percorso che è assistito dalla vigilanza in tutti i suoi passaggi. Se la vigilanza ci sta supportando in questa fase è perché credono nella banca", ha continuato il presidente rivolgendosi ai manager.

"Sarà un percorso molto breve, per i primi passaggi, che si chiuderà prima di Natale - aggiungeva il banchiere - Questo percorso, che è assistito passo passo dalla vigilanza, parte da una premessa: che la banca c'è, che la banca non si tocca". "Prima di Natale, alla fine di questo percorso, di qui a 15 giorni, potremo dire che la banca è stata messa in sicurezza, che la banca sarà salva". Solo 72 ore dopo è arrivato invece il commissariamento e la Banca d'Italia ha tirato una linea rispetto alla gestione Jacobini. 

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