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Economia
Reddito di cittadinanza, il tentativo del M5s di sopravvivere inglobando il Pd

Reddito di cittadinanza, merce di scambio con un esercito di poveri

La vicenda del reddito di cittadinanza sta assumendo toni surreali non per il fatto in sé, infatti il reddito è presente in altre forme anche altrove in Europa, ma perché un partito ne ha fatto l’unica ragione di essere ed esistere, divenendo un ente assistenziale che, oltretutto, disincentiva dal cercare lavoro.

E questo partito è quello dei Cinque Stelle, che ha malgovernato l’Italia per troppo tempo facendo danni strutturali irreversibili. Si pensi solo al caso della ex sindaca di Roma Virginia Raggi che ha lasciato una città in ginocchio sui trasporti, sui rifiuti, sulla vicenda surreale dello Stadio della Roma e -da ultimo- è emersa la vicenda delle ideologizzate piste ciclabili che si sono rivelate ora un vero e proprio problema per la sicurezza di tutti. Emblematico il caso della ciclabile di Pineta Sacchetti che blocca le ambulanze dirette al Gemelli. E se la governance di Conte ha effettivamente spuntato questi eccessi ideologici ne resta però uno, il fondamentale, e cioè il reddito di cittadinanza che per le forme e le modalità di come è stato congeniato si presta naturaliter alle truffe, come del resto i vari bonus edilizi, voluti dai Cinque Stelle e a cui Draghi dovette metterci una pezza denunciandone tutte le storture. Il problema, come detto, non è il rdc in sé ma come è stato congeniato e soprattutto il fatto che un partito, i Cinque Stelle, ne faccia merce di scambio con un esercito di poveri veri o presunti.

Infatti, i buoni e inattesi risultati del Movimento -soprattutto a Sud- sono dovuti proprio a quello che si potrebbe vedere come una sorta di “voto di scambio”: ti mi voti ed io ti dò i soldi. Ma in più c’è il fatto che la misura viene attinta anche da uno stuolo di non aventi diritto e –cosa ancor più grave per un partito che professa la legalità- dalla stessa criminalità organizzata. L’Italia non può permettersi di mantenere questo esercito di non aventi diritto. Non se lo può permettere ma neppure sarebbe giusto.

LEGGI ANCHE: Reddito cittadinanza: cos’è e cosa cambia con la manovra 2023

È per questo che il populismo pentastellato, con accenni di pericoloso peronismo, ha fatto tanti danni e proiettato ai vertici una classe politica particolarmente impreparata. Quella del reddito è una misura demagogica e pericolosa che non solo apre alla criminalità ma che produce scontento e fastidio in quei cittadini che pur non passandosela bene economicamente non hanno le condizioni per accedere alla manna celeste, perché magari hanno una casa sfitta ricevuta in eredità che non rende nulle e produce solo spese.

Più che Movimento Cinque Stelle bisognerebbe chiamarlo “Movimento Cinque Redditi”. Per il resto la proposta politica del Movimento è nulla e cioè il solito mix demagogico e superficiale di un ambientalismo ascentifico che vede in Beppe Grillo il principale ispiratore. Palline magiche per fare il bucato sostenibile e similari, per intenderci.

Rdc, i Cinque Stelle e il tentativo di sopravvivere inglobando il Pd

I Cinque Stelle stanno facendo la fine dell’Uomo Qualunque di Giannini ma grazie a Conte stanno cercando di salvarsi con un rassemblement in cui con una inversione ad U si sono abbracciati i temi della sinistra, con l’obiettivo evidente di scalare quello che una volta era l’odiato “Pdl –l”. Peccato che i Cinque Stelle abbiano governato a lungo nella scorsa legislatura proprio con la Lega di destra in una unione solo superficialmente contro natura. Il fatto è che se il salto della quaglia lo fa Di Maio viene giustamente impallinato ma se lo fa Conte invece è tutto normale. Misteri e miracoli della politica italiana.

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