Lo sguardo libero
Trump rilancia con i dazi. Ma per trattare con lui, l’Europa deve ingannare se stessa?

Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni
Donald Trump ha annunciato dazi del 30% sulle importazioni dall’Europa a partire dal primo agosto. L’Unione europea ha reagito con fermezza, e nel modo più corretto: la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato che “si tratta, ma intanto si preparano le contromisure”. La premier Giorgia Meloni, su LinkedIn, ha parlato della forza economica e finanziaria dell’Europa: “Una guerra commerciale interna all’Occidente ci renderebbe tutti più deboli di fronte alle sfide globali che insieme affrontiamo. L’Europa ha la forza economica e finanziaria per far valere le proprie ragioni e ottenere un accordo equo e di buon senso.”
Trump non negozia come un politico tradizionale: adotta il metodo della brinkmanship, la strategia del “giocare col fuoco”: alzare la posta fino al limite, creare tensione, bluffare con minacce credibili, spiazzare l’interlocutore. I suoi riferimenti non sono solo la diplomazia classica, ma soprattutto Thomas Schelling, Robert Greene e Chris Voss. In questo schema, rispondere con buonsenso e pazienza può risultare non solo inefficace, ma controproducente.
Allora è giusto trattare e intanto preparare contromisure, come fanno Meloni e von der Leyen? Sì, ma non basta. C’è un principio antico, che vale anche - per esempio - nel mondo del lavoro: tratta male chi ti tratta male. Perché la disponibilità (e la gentilezza) vengono spesso scambiate per debolezza. E chi si mostra troppo comprensivo, rischia di passare per ingenuo. Bisognerebbe mettersi sullo stesso piano. Tutto questo può sembrare cinico. Per un europeo, cresciuto nella civiltà giudaico-cristiana e nella regola aurea secondo cui “sapere è potere”, significa farsi violenza, rinunciare alla verità - uno degli angeli di Giacobbe. Servirebbe farsi violenza. Una cosa facile a dirsi, ma difficile a farsi. Un po’ come, per una persona integra, leale per istinto ed educata alla rettitudine, dover mentire, bluffare, ingannare.