Pillole d'Europa
PROTOCOLLI SU SCENE DEL CRIMINE, SICUREZZA ALLE FRONTIERE CON EES, PROGETTI EUROPEI FINANZIATI, ANALISI CLIMATICHE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

lancio di MetOp-SG-A1 e Copernicus Sentinel-5 previsto per il 12 agosto -ESA
di Cinzia Boschiero
Domanda: ci si sta impegnando a livello europeo per migliorare le previsioni metereologiche e l’analisi climatica e sull’inquinamento atmosferico? Erminia Guccerra
Risposta: Sì. Il lancio di MetOp-SG-A1 e Copernicus Sentinel-5 in diretta dal più grande sito e cuore tecnologico dell'Agenzia Spaziale Europea, ESTEC, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, sarà effettuato martedì 12 agosto 2025. MetOp-SG-A1 è il primo dei satelliti MetOp di seconda generazione, che garantirà la continuità delle osservazioni globali per le previsioni meteorologiche e l'analisi climatica, fornendo dati migliorati rispetto alla prima generazione di MetOp. Inoltre, lo strumento Copernicus Sentinel-5, ospitato a bordo del satellite MetOp-SG, fornirà quotidianamente dati globali sui principali inquinanti atmosferici, sulle variabili climatiche essenziali e sull'ozono stratosferico, nell'ambito del programma Copernicus della Commissione Europea. Sulla scia del successo del satellite Copernicus Sentinel-5 Precursor, la nuova missione Copernicus Sentinel-5 introduce uno spettrometro a immagini avanzato. Questo strumento all'avanguardia è integrato nei satelliti meteorologici MetOp di seconda generazione di tipo A, lavorando in sinergia con gli altri strumenti di bordo. Sentinel-5 fornisce quotidianamente dati globali sui principali inquinanti atmosferici, sulle variabili climatiche essenziali e sull'ozono stratosferico che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette. Lo spettrometro a immagini ad alta risoluzione della missione opera su sette bande spettrali, che coprono l'ultravioletto, il visibile, il vicino infrarosso e l'infrarosso a onde corte, per misurare una serie di gas traccia, tra cui ozono, biossido di azoto, biossido di zolfo, formaldeide, gliossale, monossido di carbonio e metano, nonché aerosol e indice UV. Inoltre, lo strumento esplorerà la distribuzione verticale di alcuni di questi componenti. Lo spettrometro a immagini ad alta risoluzione fornisce una copertura globale giornaliera. I dati della missione supportano la scienza, le previsioni e gli avvisi di salute pubblica su inquinamento atmosferico, radiazioni UV, gas serra e clima, a beneficio sia dei cittadini che dell'economia.
Domanda: non ci sono progetti europei e protocolli standardizzati comuni per esaminare in modo adeguato le scene del crimine in Unione europea? Mario Terserio
Risposta: si sta lavorando in questo senso a livello europeo. Già nel 1920 il criminologo francesce Edmond Locard formulò la Teoria dell’interscambio, secondo la quale «la persona o le persone sul luogo ove è stato commesso un crimine quasi sempre lasciano qualcosa di sé sulla scena e portano via qualcosa dalla scena» . Non ci sono protocolli condivisi tra le forze dell’ordine in Italia e questo rende il lavoro delle indagini difficoltoso. "C'è una mancanza di protocolli unici per le varie ff.oo. italiche", spiega l'esperto Carlo Trudu," In Italia ci sono protocolli disparati che, attualmente, potrebbero portare a divergenze interpretative processuali, oltre che causare inquinamento di elementi probatori. Garlasco insegna". Esiste un consenso internazionale sull'importanza del ruolo della gestione della scena del crimine e sulla necessità di avvalersi di specialisti sul posto. La Rete Europea degli Istituti di Scienze Forensi (ENFSI) sta lavorando già dal 2008 per garantire l'adozione di un approccio comune in tutta l’Unione Europea. Nel 2008, infatti, un gruppo di lavoro europeo ha pubblicato "Linee guida nel campo delle indagini sulla scena del crimine". La conoscenza della natura e della qualità dei campionamenti, nonché dei metodi operativi accurati sulla scena del crimine, è condivisa dai tecnici addetti alla scena del crimine e dal team forense (inclusi i medici legali) presenti sulla scena. L'utilizzo di database e collegamenti con laboratori centrali, nonché la collaborazione europea, hanno portato a concreti progressi in tali indagini.
La polizia scientifica italiana è specializzata nell'analisi forense delle prove e dei reperti rinvenuti sulle scene del crimine. Ci sono tecniche di analisi delle scene del crimine diversificate e non tutti hanno a disposizione strumenti come il GPR (Ground Penetrating Radar) e il LiDAR (Laser Imaging Detection and Ranging) per mappare e analizzare le scene del crimine in Italia. Il pubblico ministero dirige le indagini e dispone della polizia giudiziaria. In caso di omicidio, la polizia giudiziaria segue un protocollo specifico per garantire la corretta gestione della scena del crimine, l'acquisizione delle prove e l'identificazione dei responsabili. Nel 1903 venne fondata la polizia scientifica in Italia e istituito il primo corso in materia. Gli operatori della Scientifica rappresentano figure insostituibili nell’attività di sopralluogo, poiché dispongono di quelle competenze interdisciplinari e multidisciplinari necessarie a chi è chiamato a operare sulla scena del crimine. L’attività di sopralluogo in caso di crimine è garantita in ogni orario e giorno dell’anno su tutto il territorio nazionale ed è effettuata dagli operatori dei nostri presidi territoriali: i Gabinetti interregionali/regionali, quelli provinciali e i Posti di segnalamento. ll numero dei componenti della squadra che effettua il sopralluogo può variare da due a più persone, a seconda della specificità, della complessità e della durata dello stesso. Gli operatori di polizia giudiziaria sono spesso chiamati a intervenire per primi sulla scena del crimine. Tra i loro doveri infatti, come previsto dall’articolo 55 del codice di procedura penale, vi è quello di compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e di, come prevede l’art. 354 cpp, curare che le tracce e le cose pertinenti al reato siano conservate e che lo stato dei luoghi e delle cose non venga mutato prima dell’intervento del pubblico ministero. Gli operatori che effettuano il primo intervento sono quindi responsabili della gestione della scena del crimine sino all’arrivo della polizia scientifica o del personale degli uffici investigativi. All’interno del Servizio polizia scientifica è stato attivato un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ), che monitora il livello delle procedure ai sensi della norma ISO 9001 e la prestazione tecnologica della rete dei 40 laboratori accreditati ai sensi della norma ISO/IEC 17025, istituiti presso la Sede centrale e i Gabinetti Interregionali e Regionali. C’è un Organismo di Certificazione della Polizia di Stato (OdC-PS), un organismo di certificazione delle competenze professionali degli operatori ed al suo mantenimento nel tempo. OdC-PS è stato accreditato dall’ente unico nazionale Accredia ai sensi della norma ISO/IEC 17024, che consente di certificare le figure professionali di operatore della polizia scientifica. C'è il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.), con sede a Roma; il servizio ad oggi può contare su oltre quattrocento unità, si articola su quattro Reparti specialistici centrali, con sede a Roma, aventi competenza nazionale: il Reparto Tecnologie Informatiche, il Reparto Analisi Criminologiche, il Reparto Dattiloscopia Preventiva e il Reparto Ricerca e Sviluppo; quattro Reparti Investigazioni Scientifiche, con sedi in Roma, Parma, Messina e Cagliari, collocati alle dipendenze del Ra.C.I.S.; 22 Sezioni Investigazioni Scientifiche (SIS), ordinativamente inquadrate nei Reparti Operativi dei Comandi Provinciali e funzionalmente collegate con i RIS. In caso di scena del crimine, il protocollo dei Carabinieri prevede una serie di azioni volte a preservare il luogo, raccogliere prove e identificare i responsabili. Le fasi principali includono la messa in sicurezza della zona, l'osservazione e la documentazione della scena, la raccolta e l'analisi dei reperti, e infine, la collaborazione con altri organi investigativi. I Carabinieri collaborano con altri organi investigativi, come la Polizia Scientifica, la Procura della Repubblica e altri esperti, per garantire un'indagine completa e accurata. Tuttavia a livello europeo si sta cercando di cooperare al meglio per condividere le best practices con corsi di aggiornamento. Eurojust, l'Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, non offre direttamente corsi di formazione per la polizia scientifica, ma svolge un ruolo chiave nel coordinamento della cooperazione tra le autorità giudiziarie nazionali degli Stati membri per affrontare la criminalità transnazionale. La formazione specifica per la polizia scientifica è gestita da altre organizzazioni, come CEPOL (Collegio europeo di polizia). Le due agenzie Eurojust e Europol hanno un ruolo molto importante nel coordinamento in materia giudiziaria e di polizia, purtroppo il loro funzionamento appare ancora troppo marginale rispetto alle autorità nazionali. Ci sono dei fondi e dei progetti europei per migliorare lo sviluppo di protocolli condivisi tra forze armate e ad esempio l'Unione Europea ha lanciato un nuovo progetto che sosterrà il rafforzamento delle capacità di analisi forense e di perseguimento penale sulla scena del crimine nelle indagini sugli incidenti CBRN nella regione del Medio Oriente. Istituito nell'ambito dell'iniziativa del Consiglio d'Europa CBRN dell'UE, il progetto denominato TRACE ME mira a sviluppare capacità altamente qualificate nel campo dell'analisi forense CBRN (Chimica, Biologica, radiologica, nucleare) per ciascun paese partner, in base alle rispettive esigenze, considerando anche un approccio regionale per promuovere l'interoperabilità. Tutti i paesi partecipanti – Iraq, Giordania e Libano – sono membri del Segretariato Regionale del Consiglio d'Europa CBRN dell'UE per il Medio Oriente. Finanziato dall'Unione Europea, il progetto triennale è realizzato sotto il coordinamento dell'ENEA, con il supporto di un consorzio composto da HUN-REN Centre for Energy Research, Fondazione SAFE, Ministero della Difesa italiano, American University of Beirut, Princess Sumaya University for Technology, European Public Law Organization e Università di Roma "Tor Vergata". Il progetto è iniziato il 26 novembre 2024 e terminerà il 25 novembre 2027 (link https://cbrn-risk-mitigation.network.europa.eu/projects-pool-page-use-list-page-instead/project-104_en). Attualmente la maggiore minaccia è il cybercrime e pertanto Europol organizza corsi di informatica forense open source sono offerti in collaborazione con l'European Cybercrime Training and Education Group (ECTEG), che supporta l'armonizzazione internazionale della formazione in materia di criminalità informatica. I corsi di decrittazione sono offerti in collaborazione con il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, polo scientifico dell'UE. Il ha organizzato un workshop CEN sulle "Migliori pratiche per il posizionamento accurato di tracce visibili e invisibili nelle repliche digitali delle scene del crimine a fini investigativi e formativi" L'obiettivo della normazione europea è quello di concordare specifiche e/o procedure comuni che rispondano alle esigenze. Come Italia spesso siamo all'avanguardia, ad esempio dall'8 al 12 aprile 2024, l'Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell'Arma dei Carabinieri aveva organizzato in Italia l'attività formativa in loco CEPOL 63/2024/ONS sulle indagini sulla scena del crimine (CSI): 26 specialisti della scena del crimine provenienti da tutta l'Unione Europea, dodici esperti di alto livello della Direzione Centrale delle Investigazioni Scientifiche dell'Arma dei Carabinieri, l'Istituto di Optoelettronica del Politecnico Militare di Varsavia, la Gendarmeria francese, l'Istituto Forense Olandese dell'Università di Amsterdam e l'Istituto Ungherese di Scienze Forensi si sono incontrati per discutere di indagini sulla scena del crimine. Tra gli argomenti trattati, le migliori pratiche in materia di impronte digitali, ricostruzione 3D della scena del crimine, analisi delle macchie di sangue, entomologia forense, statistica forense applicata all'analisi del DNA, ma anche tecnologie innovative e sperimentali, come il progetto europeo Risen (Real time on site forensic trace qualification), la telecamera iperspettrale e l'uso di dispositivi informatici a basso costo per l'indagine virtuale sulla scena del crimine da remoto e la cattura rapida della realtà sulla scena, le nanotecnologie Raman Sers per il riconoscimento qualitativo delle tracce sulla scena del crimine, nonché l'analisi di casi reali. Il corso era stato finanziato e organizzato nell'ambito di un accordo di partenariato tra l'Arma dei Carabinieri e CEPOL, l'Agenzia dell'Unione Europea per la Formazione delle Forze dell'Ordine. c’è poi un interessante progetto europeo denominato RISEN (Real time on-site forensic trace qualification) di ricerca e innovazione quadriennale, coordinato dall'ENEA, che ha ricevuto finanziamenti (6.995.876,25 euro) dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell'Unione Europea nell'ambito dell'accordo di sovvenzione n. 883116 (Lotta contro la criminalità e il terrorismo, argomento SU-FCT02-2019 Tecnologie per migliorare la lotta contro la criminalità e il terrorismo, sottoargomento 1 Qualificazione delle tracce), conclusosi a giugno 2024, aveva venti partners. Le tracce devono essere rilevate in loco il prima possibile, prima che si degradino e perdano informazioni forensi importanti per le indagini penali. L'obiettivo del progetto europeo RISEN è stato lo sviluppo di un set di sensori contactless in tempo reale per l'ottimizzazione del rilevamento, della visualizzazione, dell'identificazione e dell'interpretazione delle tracce in loco, con una conseguente riduzione dei tempi e delle risorse in laboratorio. Il progetto RISEN, coordinato dal dr. Roberto Chirico, dell’ENEA, ha sviluppato sensori automatizzati, non distruttivi e senza contatto per identificare, selezionare ed etichettare i materiali delle tracce. I dati potranno così essere acquisiti in loco e in tempo reale, elaborati e inviati a un sistema di indagine sulla scena del crimine con rappresentazione tridimensionale aumentata per produrre un modello 3D interattivo della scena con posizione ed etichettatura delle tracce e relativi risultati dell'analisi in loco, disponibile in qualsiasi momento per diversi scopi nel sistema di giustizia penale. Le tracce identificate potranno così essere marcate e inventariate digitalmente e verrà stabilita una catena di custodia digitalizzata in tempo reale, implementando meccanismi che garantiscano l'integrità dei dati durante il loro ciclo di vita.
Domanda: cos’è l’EES? Ludovico Giannetti
Risposta: L'EES è un sistema tecnologico avanzato che registrerà digitalmente gli ingressi e le uscite di cittadini di paesi terzi che si recano in 29 Stati europei, (ossia i 27 dell’Unione europea e alcuni Stati associati Schengen), per soggiorni di breve durata. Raccoglierà dati biometrici, come le impronte digitali, l'immagine del volto e altre informazioni di viaggio, sostituendo gradualmente l'attuale sistema di apposizione di timbri sul passaporto. L'EES modernizzerà e migliorerà la gestione delle frontiere esterne dell'Unione Europea. Fornirà dati affidabili sugli attraversamenti delle frontiere, individuerà sistematicamente i soggiornanti fuori termine e i casi di frode documentale e d'identità. Il sistema contribuirà quindi a impedire la migrazione irregolare e a proteggere la sicurezza dei cittadini europei. Inoltre, con il maggiore ricorso alle verifiche di frontiera automatizzate, i viaggi diventeranno più agevoli e più sicuri per tutti. Il nuovo sistema soddisfa i più elevati standard di protezione dei dati e della vita privata, garantendo che i dati personali dei viaggiatori rimangano protetti e sicuri. A partire dal 12 ottobre gli Stati membri dell’Unione europea potranno usufruire di un periodo di sei mesi durante il quale introdurre gradualmente l’EES. Le autorità di frontiera registreranno progressivamente i dati dei cittadini di paesi terzi che attraversano le frontiere. Al termine di tale periodo, il sistema sarà pienamente operativo presso tutti i valichi di frontiera.