Economia
Ungheria, avviso shock anti-migranti: "Portano malattie, è pericolo contagio"

"I migranti portano malattie e rischiate di essere contagiati". E ancora: "Non toccate gli oggetti lasciati dai migranti: vestiti, abiti, scatole di conserve e anche bottigliette d'acqua". E se, dopo qualche giorno si presentano sintomi come "diarrea, vomito, esantemi sul corpo", è opportuno recarsi immediatamente da un medico. Cartelli con avvisi shock sono apparsi lungo la direttrice balcanica dei flussi migratori, al confine tra Serbia e Ungheria, manifesti affissi dalle municipalità ungheresi guidate da un sindaco appartenente allo Jobbik, il partito di ultradestra antisemita e anti Unione europea.
L'Ungheria razzista non è fatta soltanto di mura di cemento e filo spinato per impedire l'ingresso nell'Ue (dalla Serbia) dei migranti, rifugiati o quanti scappano dai Paesi africani in cerca dell'Eldorado occidentale, flussi che poi prendono la direzione delle ricche Germania, Austria e Gran Bretagna, ma anche di fotoreporter che fanno gli sgambetti ai rifugiati in fuga dalla polizia e di feroci campagne da parte dei partiti di estrema destra. La foto pubblicata qui sotto è quella di un manifesto incollato alle stazioni dei bus, comparso ad Asotthalom. A corredo, due foto: in una alcuni medici con protezioni anti-infezioni trasportano una persona morta. Nell'altra un braccio devastato da piaghe. L'avviso è firmato dal Consiglio municipale ed è vistato anche dal rappresentante locale del governo centrale di Budapest.
Il cartello shock è apparso nelle ultime ore, mentre nella capitale due giorni fa il premier di centro-destra Victor Orban ha licenziato il suo ministro della Difesa per non aver completato in tempo il muro anti-migranti. Mentre nel Paese la tensione cresce con gli scontri fra migranti e le forze dell'ordine, i flussi in entrata non si arrestano: dalla Serbia nelle ultime 24 ore ne sono arrivati 2.529 e tra loro 455 sono bambini, secondo le informaizoni della polizia. Si tratta in prevalenza di cittadini siriani, afghani, iracheni, pachistani. Arrestate 14 persone per traffico di esseri umani.