Wall Street, nuova ondata di vendite sul tech. Tonfo del Nasdaq. Crolla Tesla

I tecnologici calano per la terza seduta consecutiva e Wall Street affonda. Una nuova ondata di vendite si abbatte sui titoli della Silicon Valley, quelli che hanno trainato il rally degli indici americani durante la pandemia. Un cambio di rotta repentino e inatteso che gli investitori ritengono una "salutare" correzione delle valutazioni ormai eccessive, ma che comunque spaventa facendo intravedere un periodo di incertezza e cali. Particolarmente pesante Tesla, che arriva a perdere il 16% dopo l'esclusione dallo S&P 500 e l'ingresso con una quota dell'11% di General Motors in Nikola, produttore di camion elettrici. In rosso anche le piazze finanziarie europee, che chiudono tutte in calo.

Milano e' maglia nera d'Europa e perde l'1,81% con Unicredit che arretra del 3,72% e Tenaris del 3,44%. Tiene invece Fca (-0,25%) e fa ancora meglio Cnh (+1,23). Positiva anche Mediaset (+0,44%) mentre Tim perde il 2,25% nonostante Oi. A innescare la ritirata delle maggiori piazze finanziarie mondiali, e di Wall Street in particolare, non e' stato un fattore esterno scatenante ma una fuga dai tecnologici, i cui titoli sono volati a livelli tali da suscitare dubbi sulla sostenibilita' delle valutazioni dei big della Silicon Valley. Un rally, quello recente di Big Tech, 'drogato' da Softbank, identificata come la 'Balena del Nasdaq', quella dietro alla corsa dei tecnologici degli ultimi mesi con scommesse miliardarie.

Nella nuova seduta nera di Wall Street Apple arriva a perdere oltre il 3,5% nonostante l'annuncio di un evento online per il 15 settembre durante il quale dovrebbe presentare i nuovi iPhone e i nuovi Apple Watch. Flessioni superiori al 3% anche per Amazon, Google e Facebook. Per Tesla invece la seduta si rivela un 'mercoledi' nero': i titoli arrivano a perdere il 16% dopo aver perso il 24% la scorsa settimana. A pesare e' l'ingresso di Gm in Nikola ma soprattutto l'esclusione dallo S&P 500. Dopo quattro trimestri consecutivi di utile, il colosso di Elon Musk era ampiamente atteso entrare a par parte del prestigioso listino. Al suo posto sono invece stati selezionati il big delle vendite online Etsy, il produttore di semiconduttori Teradyne e la societa' di apparecchiature mediche Catalent.

A pesare sui listini americani e' anche il possibile riaccendersi delle tensioni fra Washington e Pechino dopo che Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di mettere fine alla dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina. Una stretta che, ha paventato il presidente, potrebbe includere il punire le aziende americane che creano posti di lavoro all'estero e il divieto per quelle che fanno affari in Cina di aggiudicarsi contratti federali. Dichiarazioni che lasciano intravedere un nuovo periodo di tensioni e che vanno a sommarsi all'incertezza per la campagna elettorale che entra nel vivo a meno di due mesi dal voto e all'impasse in Congresso su nuovi stimoli all'economia. Un mix quindi che rischia di aprire un periodo di volatilita' per i listini.