Esteri
L'ordine di Trump alla sanità Usa: “Troppi vaccini ai bambini” - Via alla riforma che ribalta le linee guida dei CDC - Pregliasco: "Scelte rivoltanti"
La decisione arriva poche ore dopo il voto del comitato consultivo dei CDC, che ha revocato l’indicazione di somministrare il vaccino contro l’epatite B a tutti i neonati alla nascita

Vaccini: Pregliasco, 'scelte Usa rivoltanti, si rischia il ritorno di malattie prevenibili'
Prima il sì del comitato consultivo Usa sui vaccini nominato da Robert Kennedy Jr alla revoca della vaccinazione universale anti-epatite B alla nascita, poi l'invito del presidente Donald Trump che ha esortato le autorità sanitarie federali a rivedere il calendario di vaccinazioni ai bambini perché "se ne fanno troppe". Si dice indignato il virologo Fabrizio Pregliasco: "Restiamo sempre più basiti - commenta all'Adnkronos Salute - Quello che sta accadendo negli Stati Uniti è veramente inquietante". Di più: "E' rivoltante".
Per l'esperto "significa veramente piegare le strategie di salute pubblica a logiche politiche nel segno di una comunicazione polarizzante, rovinando quella che era una peculiarità dei Cdc: un'oggettività e una scientificità" che rendevano i Centri americani per la prevenzione e il controllo delle malattie un punto di riferimento internazionale. Un faro per il mondo.
Le scelte adottate dagli Stati Uniti in queste ore e quelle che potrebbero seguire dopo l'ordine di Trump avranno ripercussioni sulla salute dei bambini? "Assolutamente sì", è convinto Pregliasco. Il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio vede all'orizzonte "il rischio di una ripresa di patologie prevenibili". Una situazione ancora più grave pensando che "negli Usa tutta una quota di bimbi non ha accesso alle cure, terapie che fra l'altro per alcune malattie non è detto che esistano". Quello che soffia da oltreoceano, chiosa il medico, "è un incomprensibile vento di antiscienza".
Donald Trump: “Troppi vaccini ai bambini”, via alla riforma che ribalta le linee guida dei CDC
Il presidente Donald Trump ha incaricato le autorità sanitarie federali di rivedere il calendario vaccinale infantile e valutare una riduzione del numero di immunizzazioni, con l’obiettivo di allineare le raccomandazioni statunitensi a quelle degli altri Paesi sviluppati. La decisione arriva poche ore dopo il voto del comitato consultivo dei CDC che ha revocato l’indicazione di somministrare il vaccino contro l’epatite B a tutti i neonati alla nascita: il cambiamento più rilevante nel programma vaccinale USA sotto la guida del segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. Nel memorandum presidenziale, Trump definisce gli Stati Uniti “un’anomalia”, poiché raccomandano la protezione dei bambini contro 18 malattie e, allo stesso tempo, mette in discussione anche la prassi di vaccinare annualmente i più piccoli contro l’influenza. L’amministrazione assicura tuttavia che eventuali modifiche non limiteranno l’accesso ai vaccini attualmente disponibili.
Su Truth Social, Trump ha rivendicato la firma dell’ordine e ha elogiato lo stop alla raccomandazione del vaccino anti-epatite B per i “neonati in perfetta salute”, sostenendo che negli USA si raccomandano “molti più vaccini rispetto al resto del mondo, più del necessario”. “Molti genitori e scienziati hanno sollevato dubbi sull’efficacia di questo programma, come faccio io”, ha aggiunto il presidente, affermando di confidare che Kennedy e il CDC sapranno rapidamente “allineare il programma vaccinale statunitense agli altri Paesi, alla scienza e al buon senso”.
"Rischi diversi rispetto a quelli di altri Paesi"
Trump riprende così le critiche storiche sul presunto eccesso di vaccini raccomandati ai bambini. Tra i principali sostenitori di questa posizione figura lo stesso Kennedy, che sottolinea come altre nazioni, anche europee, prevedano meno immunizzazioni. Molti esperti di sanità pubblica respingono però questo confronto, osservando che tali Paesi sono più piccoli e dispongono di sistemi sanitari pubblici più solidi, capaci di controllare meglio le malattie infantili.
“I bambini negli Stati Uniti affrontano rischi diversi rispetto a quelli di altri Paesi”, spiega Jose Romero della Commissione malattie infettive dell’American Academy of Pediatrics. Secondo Romero, il sistema sanitario statunitense presenta caratteristiche uniche, e le attuali raccomandazioni vaccinali sono progettate per proteggere i bambini da malattie gravi e per preservare la salute dell’intera comunità.
