Guerra in Siria, salgono a 350 i morti. Netanyahu: "Pronti a nuovi attacchi se necessario" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:27

Guerra in Siria, salgono a 350 i morti. Netanyahu: "Pronti a nuovi attacchi se necessario"

Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ringrazia gli Usa: "Salvati da un destino sconosciuto"

di Redazione Esteri

Guerra in Siria, Netanyahu: "Pronti a nuovi attacchi se necessario" 

Israele continuerà a usare mezzi militari per far rispettare le sue due linee rosse in Siria: "smilitarizzare l'area a sud di Damasco, dalle alture del Golan ai monti drusi, e proteggere i fratelli dei nostri fratelli i drusi". Lo ha detto Benyamyn Netanyahu in un video diffuso dal suo ufficio. Il premier ha accusato il regime di Jolani di aver violato entrambe le linee rosse: "Ha inviato un esercito a sud di Damasco e ha iniziato a massacrare i drusi. Non potevamo accettarlo in alcun modo". Per Netanyahu il cessate il fuoco annunciato dal regime "è stato ottenuto con la forza". E ha avvertito: "Continueremo ad agire se necessario".

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In Medio Oriente si è aperto un nuovo fronte di guerra, Israele adesso ha deciso di colpire pesantemente anche la Siria, bombardando addirittura il palazzo presidenziale a Damasco. Una situazione che rischia di precipitare ma che fa registrare anche una tregua, grazie all'intervento degli Stati Uniti. Trump è intervenuto per fermare Netanyahu. Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha elogiato la mediazione degli Usa, degli arabi e dei turchi per aver salvato la regione da un "destino sconosciuto", criticando Israele per aver colpito strutture civili e governative.

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"L'entità israeliana ha fatto ricorso a un'ampia mirata contro strutture civili e governative", ha detto in un discorso televisivo. Questo ha portato a una "significativa complicazione della situazione e ha spinto le cose verso un'escalation su larga scala, a meno che non fosse intervenuta in modo efficace la mediazione americana, araba e turca, che ha salvato la regione da un destino sconosciuto", ha affermato. Il presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha annunciato il trasferimento "a fazioni locali e sceicchi" drusi della responsabilità per il mantenimento della sicurezza Sweida, teatro di sanguinosi scontri comunitari da domenica.

"Abbiamo dato priorità all'interesse dei siriani piuttosto che al caos e alla distruzione", ha detto al-Sharaa in un intervento televisivo. Oltre 350 persone sono state uccise dal fine settimana scorso in violenze nella provincia di Sweida, nel sud della Siria, secondo un nuovo bilancio annunciato giovedì dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH). Secondo questa organizzazione, un totale di 79 combattenti drusi, 55 civili, 189 membri dell'esercito o delle forze di sicurezza e 18 combattenti beduini sono stati uccisi in violenze comunali, a cui si aggiungono 15 soldati e membri delle forze dell'ordine uccisi in attacchi aerei israeliani.

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