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PSOE, cresce l’ipotesi dell’addio a Sánchez: pesano scandali, crollo nei sondaggi e la ribalta di Vox
Il partito chiede un cambio di passo al premier, che deve far fronte anche a pesanti accuse che riguardano sua moglie e suo fratello Roberto

PSOE, cresce l’ipotesi dell’addio a Sánchez: pesano scandali, crollo nei sondaggi e la ribalta di Vox che ha raddoppiato i consensi
La voce, a Madrid, tra i corridoi dello storico palazzo di Calle Ferraz - che ospita da decenni la sede del Partito Socialista Spagnolo - si fa sempre più insistente. Infatti, i vertici del partito sarebbero alla ricerca di un’alternativa al leader Pedro Sánchez, uno dei più controversi segretari del partito degli ultimi quarant’anni. Dopo scandali di corruzione e difficoltà crescenti nella già difficile convivenza dei partiti che compongono la variopinta maggioranza che sostiene il governo, il Partito Socialista Spagnolo, o almeno una buona parte di esso, sarebbe pronto a mollare definitivamente il premier.
Dopo la sconfitta elettorale di domenica nella provincia occidentale dell'Estremadura, con il vero e proprio exploit elettorale di Vox, che ha raddoppiato i consensi diventando il secondo partito della regione, il dissenso interno sta assumendo i contorni di una vera e propria rivolta contro i modi troppo autoritari con cui Sánchez starebbe gestendo il partito in questi ultimi mesi. Tra l'altro, i risultati elettorali in una provincia considerata una roccaforte socialista da quasi trent’anni, hanno spinto alle dimissioni il leader del partito della regione, Miguel Ángel Gallardo. L’ex leader dei socialisti dell'Estremadura ha auspicato una "nuova era" all'interno della sua organizzazione.
Le mosse
Innanzitutto, il comitato esecutivo federale del PSOE deve approvare un comitato direttivo ad interim che guidi il partito fino al prossimo congresso regionale. Ha anche sostenuto di aver dovuto assumere la guida in un momento "molto difficile" perché ha dovuto "sopportare una falsa accusa che ha macchiato tutto". È chiaro che il messaggio ha espliciti riferimenti al premier spagnolo, che ormai rimane arroccato alla Moncloa, circondato da pochi fedelissimi e sempre più criticato all'interno e all'esterno del suo partito. Il timore che ormai si sta insinuando all’interno del partito è che il premier abbia perso il suo appeal verso gli elettori e il rischio di nuove debacle alle prossime elezioni regionali sembra ormai quasi sicuro.
Ecco allora che, in vista del voto generale del 2027, il peso massimo del PSOE ed ex ministro della Pubblica Amministrazione, Jordi Sevilla, ha detto martedì all'agenzia di stampa spagnola Europa Press che è necessaria una "solida alternativa" alla leadership di Sánchez, per impedire al primo ministro di trascinare il partito verso il basso. Sánchez, insomma, avrebbe da tempo perso la fiducia dei vertici del suo stesso partito, ma resiste per il solo fatto che andare a elezioni anticipate sarebbe con ogni probabilità un suicidio politico per i socialisti.
Altri importanti socialisti, tra cui l'ex premier Felipe González, hanno condannato il crescente "discorso antidemocratico" di Sánchez. Alfonso Guerra, ex vice primo ministro, ha sostenuto che la "priorità di Sánchez dal primo giorno" era "rimanere al potere". Ma il partito chiede un cambio di passo al premier, che deve far fronte anche a pesanti accuse che riguardano sua moglie, Begoña Gómez, accusata di traffico di influenze, e suo fratello Roberto, accusato di corruzione. Sánchez ha reagito a queste accuse, accusando i magistrati di voler usare la giustizia a scopi politici.
I sondaggi
Intanto, i sondaggi sono impietosi contro di lui. Gli ultimi rilevamenti danno il PP al 32,7% e Vox a oltre il 17%, vicinissimi quindi alla maggioranza assoluta, mentre il PSOE viene dato poco sopra il 27% e Sumar al 6,5%. “L'Estremadura è il punto di partenza di uno 'tsunami' che si ripeterà quasi identicamente in Aragona, Castiglia e León, Andalusia... e in tutta la Spagna. L'interpretazione del Partito Popolare delle elezioni del 21 dicembre, le prime del ciclo elettorale, è ricca di contrasti. Da un lato, c'è un ottimismo travolgente sulla possibilità che la sequenza elettorale del 2026 possa 'cancellare Pedro Sánchez dalla mappa' e costringere il PSOE a 'ricostruirsi' dopo aver toccato il fondo in una delle sue ultime roccaforti territoriali. Ma costringe anche Alberto Núñez Feijóo a riconsiderare la sua strategia con Vox, data la convinzione interna che 'non smetteranno di crescere'", scrive Ana Bolena Ramos, editorialista di El Confidencial, spiegando come il Partito Popolare sarebbe ormai pronto a chiudere un accordo con Vox, perché le elezioni in Estremadura hanno dimostrato ancora una volta che, per vincere le elezioni generali, i popolari hanno necessariamente bisogno di Vox.
"Prima lo normalizziamo, meglio è. La paura dell'estrema destra non ha più senso", ha riassunto un leader nazionale del partito due giorni fa. Vox ha superato le aspettative con il 17% dei voti e 11 seggi, sei in più rispetto al 2023. Il PP ha guadagnato un seggio, raggiungendo quota 29. Né a Madrid né nelle sezioni regionali del PP credono che il risultato di Abascal in Estremadura sia un caso isolato. "Non bisogna mai sottovalutare Vox", afferma un presidente regionale, un sentimento che trova eco in altre regioni, dove sottolineano che la crescita del partito ultraconservatore si consoliderà, non solo a causa della perdita di voti del PP, ma anche perché ha iniziato a capitalizzare sui voti provenienti dalla roccaforte del Partito Socialista.
Vox ha trionfato nonostante uno dei suoi principali programmi, la lotta all'immigrazione, sia ben lungi dall'essere tra le principali preoccupazioni della popolazione dell'Estremadura. Ecco allora che lo schema che vige nella maggioranza in Italia, la cosiddetta “maggioranza Gorgia”, potrebbe prendere forma anche in Spagna, dando l’avvio a una nuova stagione politica e decretando probabilmente la fine dell’era Sánchez. "Affrontiamo un ciclone giudiziario", ha detto Emiliano García-Page, presidente socialista di Castilla-La Mancha e unico leader regionale ad opporsi a Sánchez. "Se progredisce come sembra, metterà a repentaglio un'intera era", ha aggiunto.
