Esteri
Tregua fragile a Gaza, identificato il corpo dell'ostaggio restituito da Hamas. Witkoff: "Ci siamo sentiti traditi da Israele dopo l’attacco a Doha"
Il corpo di Eliyahu Margalit, ucciso il 7 ottobre, consegnato a Israele mentre rimangono 18 corpi nella Striscia. Intanto il valico di Rafah riaprirà per il passaggio delle persone, non dei camion

Steve Witkoff
Tregua a Gaza in bilico, Usa criticano l’attacco israeliano a Doha
Sembra reggere per ora la tregua a Gaza. Nella notte Hamas ha restituito a Israele il corpo di un altro ostaggio, identificato come Eliyahu "Churchill" Margalit, 75enne ucciso da Hamas il 7 ottobre 2023 nel Kibbutz Nir Oz. Lo ha confermato il Forum delle Famiglie degli Ostaggi. Attualmente, diciotto corpi rimangono ancora nella Striscia di Gaza.
Hamas ha comunicato che il recupero delle salme potrebbe richiedere tempo, poiché alcune sono stati sepolti nei tunnel distrutti dalle operazioni israeliane e altri si trovano sotto le macerie di edifici bombardati. Sul fronte degli aiuti umanitari, domenica dovrebbe riaprire il valico di Rafah, ma dovrebbe essere consentito solo il passaggio delle persone e non dei Tir.
Il corpo restituito è di Margalit
Dopo essere stato assassinato, Margalit era stato portato a Gaza. L’esercito israeliano aveva annunciato il 1° dicembre 2023 la sua morte, sulla base di "riscontri e informazioni di intelligence", riporta il Times of Israel.Margalit era molto conosciuto nella comunità del kibbutz, dove si occupava da anni del bestiame ed era appassionato di cavalli. Secondo quanto riferito dai familiari, quella mattina si era alzato presto per andare a nutrire i suoi cavalli, che sono stati anch’essi portati via con lui. Sua figlia, Nili Margalit, 40 anni, era stata rapita anche lei rapita il 7 ottobre e successivamente liberata dalla prigionia il 30 novembre. Eliyahu lascia la moglie Daphna, i figli Noa, Danny e Nili, e tre nipoti.
Witkoff: "Ci siamo sentiti un po' traditi da Israele dopo attacco a Doha"
"Ci siamo sentiti un po’ traditi.” Così Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti, ha descritto i sentimenti tra le fila dell’amministrazione Trump subito dopo l’attacco ordinato contro i leader di Hamas a Doha ordinato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Parlando a Cbs, Witkoff ha spiegato che l’operazione militare israeliana ha compromesso gravemente i negoziati in corso: "Ha avuto un effetto metastatico, perché i qatarioti erano fondamentali per la mediazione, così come egiziani e turchi. Abbiamo perso la fiducia dei qatarioti, e Hamas è scomparso dalla scena, rendendo impossibile qualsiasi contatto".
A fianco di Witkoff, anche Jared Kushner - genero e consigliere del presidente Donald Trump - ha criticato la mossa israeliana, rivelando che lo stesso Trump ha iniziato a pensare che "gli israeliani stessero un po' andando fuori controllo". Secondo Kushner, quell’episodio ha segnato un punto di svolta per il presidente americano, in cui "ha capito che era il momento di essere molto più fermi e di impedire che Israele agisse in modi che non riteneva nel suo interesse a lungo termine".