Eurostat: Italia penultima per tasso d'occupazione
L’Italia vince il penultimo posto, d’avanti solo alla Grecia, per tasso di occupazione nella fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni. E’ quanto emerge dai dati Eurostat, pubblicati il 26 aprile 2016, relativi all’andamento del tasso di occupazione sul territorio europeo nel 2015, che evidenziano come il gap che separa l’Unione Europea dal target fissato per il 2020 (innalzamento al 75% del tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni) sia ancora lontano.
Il target della strategia Europa 2020 - come evidenziato - varia di Paese in Paese ed è strettamente connesso alle possibilità e alle capacità di ogni Stato membro: ad esempio, l'Italia dovrebbe garantire un'occupazione al 67% dei lavoratori. Obiettivo non ancora raggiunto dal Bel Paese che nel 2015 tocca un tasso di occupazione del 60,5% (+0,6% rispetto al 2014). Le statistiche sottolineano poi come il tasso di occupazione nella fascia d'età tra i 20 e i 64 anni nell'Unione europea ha toccato il 70,1%, dunque in crescita rispetto al 2014 (+0,9%) ma ancora inferiore dello 0,2% rispetto al 2008. Particolarmente significativo l'incremento del tasso di occupazione tra le persone d'età compresa tra i 55 e i 64 anni, passato dal 38,4% del 2002 al 53,3% dello scorso anno.
Dalla classifica Eurostat, a tagliare il traguardo, ad oggi, soltanto quattro Paesi del Nord del continente: Germania, Estonia, Lituania e Svezia. I paesi mediterranei (Grecia, Italia, Croazia e Spagna) si classificano tra gli ultimi posti. Performance eterogenee si riscontrano anche esaminando il tasso d’occupazione per genere: il gap tra uomini e donne varia considerevolmente tra i vari stati membri, risultando assai ridotto in Finlandia, Lituania, Lettonia e Svezia e – al contrario – particolarmente elevato in Italia, Malta, Grecia e Romania. Anche in questo caso l’Italia registra la penultima posizione a livello europeo (ferma al 50,6%), con un gap di 20 punti percentuali esatti.