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Alessandro Barbano lascia Il Mattino
Foto LaPresse

Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino di Napoli, storico quotidiano fondato da Matilde Serao, è stato licenziato in maniera brusca dal suo editore Caltagirone e ne ha dato contezza del suo editoriale finale dal titolo eloquente “Il coraggio dei moderati”, in cui racconta gli anni passati al principale quotidiano della città partenopea, ringraziando l’editore e  “raccomandando” il suo vice, Federico Monga (prima a La Stampa) che ne ha assunto il ruolo.

Nell’articolo Barbano parla della crisi del “racconto della politica” che coincide con il manifestarsi di forme retoriche e svuotate di contenuto,

Critico da tempo con la procura di Napoli e quindi su posizioni anti - giustizialiste, Barbano non è stato certo in sintonia con l’emergere dei populismi di Cinque Stelle e Lega e questo è il punto chiave.

L’editore Caltagirone, che possiede diversi quotidiani influenti, Il Messaggero di Roma, appunto Il Mattino di Napoli, Il Gazzettino di Venezia, Il Corriere Adriatico, Il Nuovo Quotidiano di Puglia, Leggo (gratuito) e In Città (gratuito, a Trieste) è stato finora molto critico con i giallo - verdi, vuoi per la tradizionale collocazione di centro - sinistra dei suoi lettori, soprattutto per Il Messaggero e Il Mattino, vuoi per polemiche specifiche con alcune giunte a trazione grillina, come è, ad esempio, il caso della Raggi a Roma per la costruzione del nuovo stadio di calcio nella zona di Tor di Valle, mentre l’interesse del suo gruppo immobiliare era per un’altra zona, quella di Tor Vergata.

La nascita del governo giallo - verde caratterizzato da un alto tasso di populismo ha indotto l’editore ad essere più cauto e quindi un giornale molto critico come quello fatto da Barbano, non aveva più il necessario spazio di autonomia.

Sulla decisione presa ci sono però anche altri fattori, soprattutto quello economico e di una certa indipendenza editoriale da Roma.

Le vendite de Il Mattino sono diminuite e Barbano ha fatto la scelta di mantenere firme esterne di qualità dall’elevato costo. Inoltre l’ex direttore ha mostrato spesso una indipendenza editoriale troppo spinta, rifiutando la politica delle pagine pre-confezionate che arrivano da Il Messaggero di Roma e si è battuto per evitare riduzione di personale e il trasferimento di sede.

Barbano è un intellettuale di livello ed ha appena pubblicato per Mondadori un libro Troppi Diritti che spiega il declino italiano alla luce del venir meno del senso di responsabilità civico.

 

 

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