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ProSieben, la Baviera vede con favore la nuova offerta di Pier Silvio Berlusconi
“L’aumento dell’offerta da parte di MFE per l’acquisizione di ulteriori azioni di ProSiebenSat.1 dimostra che si tratta di un’azienda molto interessante, con un grande potenziale per gli investitori"

Pier Silvio Berlusconi
ProSieben, la Baviera vede con favore la nuova offerta di Pier Silvio Berlusconi
Il governo bavarese ha reagito positivamente al miglioramento dell’offerta da parte del gruppo italiano MFE per il gruppo televisivo ProSieben, con sede a Monaco. “L’aumento dell’offerta da parte di MFE per l’acquisizione di ulteriori azioni di ProSiebenSat.1 dimostra che si tratta di un’azienda molto interessante, con un grande potenziale per gli investitori, e che la Baviera è giustamente considerata una delle principali sedi per le imprese dei media”, ha dichiarato martedì il ministro bavarese dei media Florian Herrmann (CSU) all’agenzia Reuters.
A livello federale, il Ministro di Stato per la Cultura Wolfram Weimer aveva precedentemente espresso preoccupazioni sul progetto di MediaForEurope (MFE), controllato dalla famiglia Berlusconi. Weimer ha dichiarato di aver invitato l’amministratore delegato di MFE, Pier Silvio Berlusconi, a un incontro alla Cancelleria all’inizio di settembre.
Come ricorda Reuters, è in corso una disputa sulle offerte per ProSiebenSat.1 tra i principali azionisti: il gruppo ceco PPF e MFE. Il gruppo italiano è già il maggiore azionista con oltre il 30% del capitale e punta a creare un gruppo televisivo attivo in più Paesi. Lunedì MFE ha aumentato la sua offerta, che resterà aperta fino al 13 agosto. Il valore dell’offerta – composta da una componente in contanti e da azioni MFE – ammontava a circa otto euro per azione ProSiebenSat.1.
Herrmann ha accolto con favore anche gli ulteriori impegni di MFE per la tutela dell’indipendenza editoriale, dell’identità nazionale, dell’etica imprenditoriale e della sicurezza occupazionale.
“Questi sono obiettivi centrali della politica dei media bavarese”, ha spiegato il politico della CSU. “In definitiva, si tratta di una decisione economica soggetta alla supervisione della legge sui media da parte della Bayerische Landeszentrale für neue Medien (BLM), che opera in maniera indipendente dallo Stato.”