Obesità: scoperto l’interruttore bruciagrassi che si attiva con il freddo
Arriva il nuovo meccanismo per bruciare i grassi in una sostanza prodotta dagli organismi umani in grado di attivare il tessuto adiposo attraverso il freddo
Obesità, scoperto meccanismo brucia grassi che si attiva con il freddo
Obesità addio grazie alla scoperta di un rivoluzionario meccanismo che brucia i grassi e permette di perdere il peso in eccesso. Si tratta di una sostanza che funge da interruttore brucia grasso proprio perché è in grado di stimolare quella parte del tessuto adiposo che aiuta a bruciare le calorie meglio nota come tessuto adiposo bruno.
Obesità addio, ecco l’interruttore bruciagrassi attivato dal freddo. Stop all’obesità – Come agisce la sostanza brucia grassi
Secondo uno studio, il meccanismo che brucia i grassi è attivato grazie all’azione del freddo che stimola la produzione di una sostanza prodotta dal metabolismo umano proprio nel tessuto adiposo bruno.
La sostanza miracolosa viene rilasciata nel flusso sanguigno dall'attività muscolare e prende il nome di succinato.
Interruttore bruciagrassi: scoperta sostanza che combatte l'obesità. Stop all'obesità - La ricerca sui topi
La scoperta del succinato brucia grassi è frutto di una ricerca sui topi condotta negli Usa dal team di Chouchani dell'istituto per la ricerca sul cancro Dana-Farber.
I risultati della ricerca hanno dimostrato che quando i topi assaggiano l'acqua che contiene il succinato non ingrassano. Il succinato, infatti, aumenta la temperatura e stimola il consumo delle calorie che aiuta a non ingrassare.
Obesità addio, i nuovi meccanismi per bruciare i grassi prodotti nell’organismo umano. Stop all’obesità – Il futuro dei farmaci contro l’obesità
Un mese fa, i ricercatori dell'American University guidati da Alexander Zestos avevano scoperto un altro recettore brucia grassi, situato nel cervello, in grado di regolare il metabolismo e combattere l’obesità.
Se verrà confermata l’efficacia dell’interruttore brucia grassi anche nell'uomo, non è impossibile ipotizzare che entrambe le scoperte potrebbero costituire la base per lo studio di nuovi farmaci efficaci contro l’obesità.