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Milano
A Niguarda: un centro per curare l'ipovisione nei bambini

A Niguarda: un centro per curare l'ipovisione nei bambini

All'ospedale Niguarda di Milano nasce un Centro multidisciplinare per la diagnosi e il trattamento precoce dell'ipovisione nei bimbi, che possono avere problemi di vista anche gravi legati a malattie congenite come la cataratta o il glaucoma, o alla retinopatia possibile in tutti i neonati venuti alla luce prima delle 26 settimane di gestazione o di peso inferiore a un chilo e mezzo.

"Agire precocemente" è la parola d'ordine e ora a Niguarda, afferma il direttore generale Marco Bosio, "grazie a un team di specialisti che comprende oculisti infantili, ortottisti, neuropsichiatri infantili, fisioterapisti e psicologi, l'inquadramento diagnostico-terapeutico e l'intervento riabilitativo vengono strutturati sulle esigenze dei piccoli pazienti".

Pilastro del Centro di ipovisione è l'Oculistica pediatrica di Niguarda, primo reparto in Lombardia interamente dedicato ai disturbi visivi del bambino fin dal 1990, dove si effettuano ogni anno circa 700 interventi chirurgici e oltre 20 mila prestazioni ambulatoriali che coinvolgono tutte le professionalità del Dipartimento materno-infantile. Ma con questa nuova realtà l'Asst meneghina si propone come un 'hub' di collegamento con le strutture di riabilitazione visiva operative sul territorio, per assicurare ai piccoli pazienti e alle loro famiglie un follow-up mirato e costante.

Il percorso per intercettare le patologie visive più gravi inizia subito dopo la nascita con il test del riflesso rosso, e prosegue con i controlli del pediatra nei primi mesi di vita. Ma anche i genitori possono capire se qualcosa non va: "Tra i possibili campanelli d'allarme c'è l'incapacità di stabilire un contatto visivo da parte del bambino mentre ad esempio viene allattato dalla mamma - spiega Elena Piozzi, a capo dell'Oculistica pediatrica di Niguarda - E' utile segnalare anche eventuali movimenti insoliti dell'occhio, come ad esempio il nistagmo che si manifesta con continui scorrimenti rapidi e ripetitivi della pupilla". Un altro segnale spia "può essere la fotofobia, che si verifica quando il bambino passa in un ambiente con molta luce e tende a coprirsi il volto o a girarsi perché infastidito".

"Gli interventi abilitativi personalizzati vengono disegnati per favorire compensi al deficit visivo, prevenire disarmonie dello sviluppo neuro-comportamentale nella sua globalità, supportando l'organizzazione della motricità funzionale, dell'attenzione e dell'interazione - precisa Roberto Vaccari, che a Niguarda dirige la Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza - I programmi coinvolgono direttamente i genitori, anche prevedendo un intervento psicologico clinico di supporto alla loro funzione educativa". 

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