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Milano
Acido, Boettcher non ci sta. "Una sentenza già scritta"

"In due ore di camera di consiglio, cosa volete che succedesse...". Queste sarebbero state, stando a quanto riferito dai suoi legali, le parole di Alexander Boettcher a commento della sentenza di condanna a 23 anni nel processo per le aggressioni con l'acido. Boettcher ha ascoltato il verdetto da una stanza attigua a quella in cui il giudice Elena Bernante ha letto il dispositivo per non essere fotografato e ripreso dalle telecamere. In precedenza, sia i carabinieri sia il giudice avevano chiesto ai giornalisti di non immortalare Boettcher, ma alla fine il broker di origini tedesche ha preferito non entrare in aula. Alla lettura della sentenza era presente anche il pm Alberto Nobili, candidato alla guida della Procura di Milano, che da coordinatore aggiunto ha seguito l'evolversi dell'indagine condotta da Marcello Musso.

"Era una sentenza gia' scritta, ma lottero' in appello", ha aggiunto Boettcher che e' stato presente, nella gabbia riservata ai detenuti, a quasi tutte le udienze. Il Tribunale lo ha condannato a 23 anni di carcere escludendo l'aggravante della crudelta'. Boettcher era accusato di avere sfigurato con l'acido lo studente Stefano Savi il 2 novembre 2014 e di avere tentato di colpire con la stessa sostanza il fotografo Giuliano Carparelli che riusci' a coprirsi il volto con un ombrello. Per gli stessi episodi sono stati condannati in primo grado la compagna di Boettcher, Martina Levato (16 anni), e il presunto basista della coppia, Andrea Magnani (9 anni e 4 mesi). Levato e Boettcher inoltre sono stati condannati a 14 anni col rito abbreviato per avere scagliato l'acido sul volto a Pietro Barbini, ex compagno di liceo e amante della Levato. Si chiudono cosi' i processi di primo grado sui bliz organizzati da quella che il pm ha definito la "banda dell'acido". Lo scorso 15 agosto dalla relazione tra Alex e Martina era nato un bimbo che attualmente, in attesa di una decisione definitiva del Tribunale dei Minori, e' ospitato in una comunita' dove la mamma e il papa' possono visitarlo.

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