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Milano
Acido, l'occhio di Barbini compromesso. E il pm minacciato vuole la scorta

"Chiedero' di poter parlare con il prefetto per superare gli ostacoli che una burocrazia piu' o meno grigia puo' frapporre". Lo ha spiegato il Pm di Milano, Marcello Musso, titolare dell'inchiesta sulle aggressioni con l'acido e di procedimenti contro trafficanti di droga, ai cronisti in relazione alla mancata concessione della scorta, anche nella forma della cosiddetta tutela singola, dopo una lettera minatoria che ha ricevuto domenica scorsa in cui c'era scritto "acido anche per te". Il Pm ha parlato davanti all'aula della Terza Sezione penale d'appello dove tra poco iniziera' il processo di secondo grado a carico di Martina Levato e Alexander Boettcher per aver sfigurato Pietro Barbini. Il Pm ha chiesto di essere applicato anche in appello ma a sostenere l'accusa ci sara' il sostituto Pg Lucilla Tontodonati. "Sono qui - ha detto Musso - per far capire a chi mi minaccia che trovera' pane per i suoi denti".

Intanto l'occhio destro di Pietro Barbini, il giovane sfigurato con l'acido il 28 dicembre del 2014, "e' ormai compromesso". Lo ha spiegato l'avvocato Paolo Tosoni, legale di parte civile del ragazzo prima dell'inizio della prima udienza del processo d'appello a carico di Martina Levato e Alexander Boettcher. Ieri, come ha chiarito l'avvocato, c'e' stata per Pietro un'ulteriore visita al San Raffaele e "il certificato dice che ha un residuo di un solo decimo per quanto riguarda l'occhio destro, oltre a problemi alla cornea". In merito, invece, alla possibilita' che Levato accusi Alex nel processo di appello, l'avvocato Tosoni ha chiarito: "Se Martina aggiunge pezzi di verita' siamo pronti ad ascoltarla, in ogni caso mi attendo la conferma delle due condanne a 14 anni del primo grado perche' ci sono prove granitiche".

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