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L’industria manifatturiera del futuro punta su AI e tecnologia lombarda

WATCHMAN, l'intelligenza artificiale entra in fabbrica

La fabbrica del futuro richiede un alto grado di tecnologia e innovazione per poter restare competitiva. Ecco allora che l’intelligenza artificiale entra a pieno titolo nel settore manifatturiero rivoluzionandolo, per esempio con la realizzazione di sistemi di controllo della qualità che utilizzano tecniche di AI per l'analisi delle immagini e il riconoscimento dei difetti dei pezzi alla fine del ciclo produttivo. Fantasia? No, realtà.

Fra le innovazioni destinate a lasciare un segno nel settore manifatturiero c’è il progetto WATCHMAN (acronimo di Workload-reduction mAchine vision-based TeChnology Hub for MANufacturing), selezionato all’interno del bando Call Hub Ricerca e Innovazione e dunque sostenuto economicamente dall’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia con 3 milioni di euro (quasi la metà valore complessivo del progetto che è di 6,6 milioni) a valere su fondi POR FESR 2014-2020.

Con WATCHMAN queste tecnologie innovative saranno sviluppate su due casi-pilota: uno in ambito automotive, realizzato con l'azienda Brembo, l'altro in ambito medicale, in collaborazione con S.A.L.F. S.p.A. Laboratorio Farmacologico.

Obiettivo generale del progetto è la costituzione di un hub dove le imprese lombarde potranno accedere alle competenze sviluppate nell'ambito del progetto, favorendo così lo sviluppo di nuovi progetti condivisi.

I casi pilota fungeranno da integratori dei diversi moduli sviluppati al fine di mettere a punto nuovi sistemi di visione per l'acquisizione delle immagini ad alta definizione e nuovi processi per l'elaborazione dell'immagine e per il data management.

I partner del progetto, oltre ai già citati Brembo e SALF, sono: Consorzio Intellimech (capofila), Università degli Studi di Bergamo, Vision, Smart Robots, Sorint.Tek e Fincons Group.

WATCHMAN, gli obiettivi dell'hub lombardo

Abbiamo chiesto a Stefano Ierace, Direttore del Consorzio Intellimech, di fornirci un esempio di come tecnologia e AI possono influire in modo decisivo in ambito manifatturiero. “L’esempio più tradizionale – spiega Ierace - è il controllo qualità. Sistemi di visione per il controllo qualità già esistono, ma nel progetto ci occupiamo di prodotti che non hanno uno standard e quindi il sistema di visione deve essere altamente flessibile e deve essere intelligente perché non deve soltanto discernere se il prodotto è a norma o meno ma deve capire anche una serie di condizioni di contorno. Nel caso specifico testiamo l’efficacia delle tecnologie sviluppate in due contesti applicativi molto diversi tra di loro (automotive e farmaceutico) proprio a sottolineare il fatto che lo sviluppo tecnologico è trasversale.”

“L’obiettivo – prosegue Ierace - è quello di cercare di mantenere la competitività dell'industria manifatturiera e di aumentare la qualità dei prodotti, fornendo soluzioni sempre più affidabili e in grado di certificare determinati standard qualitativi. Il tema della machine vision è di grande interesse per le industrie e noi stiamo cercando di rispondere esigenze sfidanti, complesse, con un’ampia componente di ricerca.”

Un progetto impossibile da realizzare se non con il supporto delle istituzioni e di Regione Lombardia. “Il bando Call Hub è stato fondamentale perché una singola azienda non avrebbe mai fatto una cosa di questo tipo da sola. Primo perché servono competenze multidisciplinari che solo mettendo al tavolo diverse realtà si possono ottenere.  Secondo perché l’azienda avrebbe dovuto farsi carico dell’eventualità di un insuccesso. Ed è solo con l’aiuto del pubblico che si riesce ad arrivare alla creazione di un hub, che è una parte fondamentale di questo progetto e permette che le competenze che si creano siano a vantaggio di tutti e non solo del singolo”.

L’esistenza di un hub dove sia possibile una sana contaminazione fra tecnologia, imprenditorialità e innovazione fa guardare al futuro con ottimismo. Saranno anni decisivi per il settore manifatturiero italiano, spazi di confronto, scambio e formazione permetteranno al tessuto imprenditoriale di restare aggiornati e competitivi. Una buona notizia per le tante piccole e medie imprese lombarde e non solo.

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