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Parola d’ordine “sostenibilità”: acqua ed energia, pilastri della circolarità

Parola d’ordine “sostenibilità”: acqua ed energia, pilastri della circolarità

Per uno sviluppo sostenibile siamo chiamati a fronteggiare due grandi sfide: l’approvvigionamento idrico e quello energetico. Rispondere a questi macro-temi nel pieno rispetto dell’ambiente è un’urgenza che non può aspettare. Il progetto CE4WE (acronimo di Circular Economy for Water and Energy) coordinato dall’Università di Pavia si prefigge proprio questo: trovare soluzioni compatibili con le necessità della società e dell’ambiente. E lo fa partendo dal territorio, andando a studiare il ciclo idrologico lombardo, analizzando quella preziosa risorsa che è l’acqua, per poi realizzare dei modelli che consentono di prevedere anche l’impatto dei cambiamenti climatici. Il tema della sostenibilità è tanto attuale e fondamentale che non sorprende sapere che il progetto è stato selezionato all’interno del bando “Call Hub Ricerca e Innovazione” promosso dall’Assessorato Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia che lo sosterrà finanziariamente per un ammontare di 3.316.803,27euro (su 8.133.660,20 euro di valore complessivo del progetto) grazie a fondi POR-FESR 2014-2020.

CE4WE – spiega Andrea Di Giulio, coordinatore del progetto e Professore Ordinario, Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente, Università di Pavia - nasce con l’intento di mettere in connessione due filiere industriali fondamentali per uno sviluppo sostenibile rimaste finora separate. La filiera del ciclo idrico e quella dell’approvvigionamento energetico, in un’ottica complessiva di Economia Circolare. I partner del progetto sono Cap Holding e A2A Servizi Idrici per la filiera dell’acqua e Eni per quella dell’energia. A queste grandi industrie si affiancano piccole imprese ad alta vocazione innovativa come Neorurale Hub e Mogu. Questa partnership industriale è coordinata dall’Università di Pavia che partecipa con 7 diversi Dipartimenti e Centri interdipartimentali coordinati dal Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente. Complessivamente il team di progetto include oltre 100 ricercatori dei diversi partner, che saranno coadiuvati da oltre 20 giovani assunti a contratto per lo sviluppo del progetto.”

CE4WE – aggiunge Mauro Freccero, ProRettore alla Ricerca dell’Università di Pavia e Professore Ordinario, Dipartimento di Chimica, Università di Pavia - aspira a generare risultati utili alla società in diversi campi che spaziano dalla previsione dei possibili impatti dei cambiamenti climatici in atto sul ciclo idrologico e sull’approvvigionamento idrico, alla riduzione e trattamento dei prodotti di scarto della depurazione delle acque, con estrazione di materiali e prodotti a valore aggiunto come i biocarburanti. La logica di fondo è quelle delle così dette 3R dello sviluppo sostenibile: Riduci, Riusa, Ricicla. Del resto, il problema dell’approvvigionamento idrico e della gestione dei prodotti di scarto del ciclo dell’acqua è un problema generale di tutte le società e in particolare di quelle avanzate. Così pure il tema della progressiva riduzione dell’uso dei combustibili fossili per l’approvvigionamento energetico, con particolare riferimento a quelli con più alto impatto climatico.”

Un obiettivo ambizioso che pare essere più vicino e raggiungibile grazie anche all’aiuto delle istituzioni regionali. “Il ruolo di Regione Lombardia – sottolinea infatti il prof. Andrea Di Giulio - è stato fondamentale innanzi tutto per stimolare attorno all’idea progettuale la formazione di una partnership scientifico-industriale di prim’ordine e interamente lombarda, raggruppando in un unico progetto realtà industriali della filiera dell’acqua e di quella dell’energia che fino ad ora non avevano trovato occasione di collaborazione. Questo risponde all’idea di Regione Lombardia di agevolare hub industriali lombardi competitivi sul piano internazionale. Oltre a questo, naturalmente Regione Lombardia contribuisce con una parte importante del valore economico del progetto.”

Non sono mancate le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria, ma il lavoro prosegue e presto si vedranno i primi frutti. “Il progetto – racconta il prof. Mauro Freccero - ha avuto formalmente inizio praticamente in contemporanea con lo scoppio in Italia della pandemia. Il kick-off meeting di progetto tenutosi in presenza il 4 febbraio 2020 per molti di noi è stato l’ultimo meeting in presenza prima del lockdown. Dopo di allora le attività sono proseguite per quanto possibile, compatibilmente con lo smart working di diversi ricercatori coinvolti, l’attività ridotta in molti laboratori dell’Università di Pavia e in quelli aziendali, in cui le attività analitiche dovevano svilupparsi, le difficoltà rispetto alle attività sul campo previste, dovute alle limitazioni alla mobilità delle persone. Ciò nonostante, stiamo sviluppando il progetto secondo il piano originario. L’ottimismo e la perseveranza non ci mancano.”

E sono proprio ottimismo e perseveranza che serviranno per uscire da questo difficile periodo e ci daranno lo slancio per perseguire uno stile di vita rispettoso dei principi di sostenibilità, circolarità e attenzione per l’ambiente.

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