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Milano
Albertini: "Lombardia, ci sono ancora chance per Moratti candidata"
Gabriele Albertini

Albertini: "Lombardia, ci sono ancora chance per Moratti candidata"

Alla presentazione del suo libro 'Rivoglio la mia Milano" l'ex sindaco Gabriele Albertini ha fatto il punto sia sulle Regionali che sulla situazione politica a Milano.

Così, come riferisce AdnKronos, Albertini sul dualismo Fontana-Moratti: "L'attuale governatore è ancora e soltanto il candidato della Lega". Gli altri partiti del centrodestra - aggiunge - "non si sono dichiarati per la Moratti, ma non hanno nemmeno detto che il candidato del centrodestra è Fontana. Hanno fatto accenni generici sul fatto che può essere una prassi quella di ricandidare l'uscente, ma in Sicilia ad esempio non è successo''. Per questo secondo l'ex sindaco di Milano ''è una situazione che ancora si può aprire a un'alternativa'' e Moratti "ha ancora qualche chance di venire indicata come candidato di centrodestra", anche se l'ipotesi - ammette - è ''meno probabile di prima dell'affermazione di Fontana di volersi ricandidare'' e prima del risultato delle ultime politiche. Alla vicepresidente della Regione sarebbe stato offerto un ministero, ma - riferisce Albertini, che con la ex sindaca che gli successe a Palazzo Marino è in contatto, proprio in vista di un tandem per le Regionali - ''lei mi ha sempre detto che non è disponibile per un incarico di governo, alternativo a quello che secondo lei è l'affidavit'' ricevuto, quando nel pieno della pandemia e con Fontana indagato per il caso camici, entrò nella giunta, subentrando a Giulio Gallera come assessore al Welfare

Da quello che la stessa Moratti ha raccontato e che - ha aggiunto Albertini - ''confermano altre persone che erano presenti'', in quel frangente le ''fecero la proposta'' di succedere a Fontana, che ''con l'incubo di una condanna e di un'eventuale decadenza, non vedeva egli stesso bene una sua ricandidatura''. Poi le cose hanno preso una piega diversa portando a scenari nuovi.

Albertini: "Sala da troppo ascolto ai Verdi talebani"

Da Albertini un commento anche su Giuseppe Sala: "Rispetto a un buon primo mandato, in questo secondo vedo Sala un po' più politicizzato, quasi avvilito". Secondo Albertini l'attuale primo cittadino ''dà troppo ascolto a una componente della sua maggioranza, i Verdi talebani, non quelli moderni e tecnologici'' ed è ''timoroso di dare impulso allo sviluppo tecnologico della città, che pure sta aspettando che ci sia una regia che lo favorisca''. In questo senso ''il caso San Siro è evidentissimo: è uno scenario in cui la schiena dritta di un bravo amministratore impedisce l'illecito'', evidenzia l'ex sindaco, rivendicando di aver ''assunto responsabilità per oltre tre miliardi da solo per i due commissariamenti, senza aver preso un avviso di garanzia. Sala è stato sfortunato: con la metà (delle risorse, ndr) ha avuto dei problemi giudiziari per Expo''. È proprio il precedente, secondo Albertini, a ''condizionare'' Sala, anche su San Siro, che - sottolinea - ''non è solo lo stadio Meazza, ma tutta un'area intorno a cui può esserci qualità architettonica, come per le altre cose che abbiamo realizzato noi''. Il predecessore boccia anche le politiche sulla mobilità dell'attuale giunta, ''molto demagogiche e poco efficaci per la Milano che vorrei''.

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