Milano

Amga Legnano: tra innovazione e dialogo con il territorio per affrontare le sfide del futuro

di Federico Ughi

Intervista a Pierluigi Arrara, presidente della multiutility che serve Legnano ed altri tredici Comuni: "Energia il business del futuro, la chiave è l'energia circolare. Con la visione di una società pubblica"

Amga Legnano: tra innovazione e dialogo con il territorio per affrontare le sfide del futuro

Gestione dei rifiuti, ma anche distribuzione del gas ed energia. Cura del verde, gestione dei parcheggi e riscossione dei tributi. Sono molteplici i fronti che vedono impegnata la multiservizi Amga Legnano (acronimo di Alto Milanese Gestioni Avanzate) su un territorio che abbraccia tredici Comuni dell'hinterland milanese, ai quali si è aggiunto in tempi recenti Castellanza, nel Varesotto. Una storia iniziata nel lontano 1971 e che ha conosciuto negli anni  numerose evoluzioni. Oggi, grazie in particolare all'attività delle partecipate Aemme Linea Ambiente e Aemme Linea Distribuzione, Amga è una società in salute, che ha chiuso il bilancio 2023 con un fatturato vicino ai 70 milioni ed un utile di quasi 4 milioni. E che conta di replicare tali performance anche nel 2024. Ma le sfide restano numerose ed ambiziose. E questo è naturale per ambiti - quello del ciclo dei rifiuti e quello dell'energia - che richiedono risposte puntuali alle sollecitazioni di scenari globali sempre più incerti e dinamici.

Alla guida di Amga c'è da un anno e mezzo Pierluigi Arrara, un passato da sindaco di Abbiategrasso e poi, dal 2017, presidente di Amiacque srl. L'importanza di innovare e i valori che devono caratterizzare una società pubblica. Ma anche il cambiamento culturale da sviluppare assieme ai cittadini del proprio territorio. E la necessità di fare rete: "L'andamento del mercato dell'energia ci ha ormai insegnato che più energia si riesce a produrre in modo autonomo ed indipendente, meglio è. Il business del futuro è senza dubbio questo. E il concetto di economia circolare è fondamentale". L'intervista.


Presidente Arrara, nel 2023 avete chiuso un bilancio molto positivo con quasi 70 milioni di euro di fatturato ed un utile di 3,9 milioni di euro. Come pensate che si andrà a concludere il 2024?

Quella di Amga è una struttura complessa nella quale si sommano i risultati dei diversi settori. Nel 2024 stiamo andando a confermare i buoni risultati di Aemme Linea Ambiente, ovvero i servizi di igiene urbana. Anche grazie all'ingresso da maggio del Comune di Castellanza nella nostra rete. E migliorano le performance di Aemme Linea Distribuzione, ovvero il gas. Per quanto riguarda il teleriscaldamento, puntiamo molto sui lavori,  avviati ad ottobre, di connessione al termovalorizzatore di Borsano, che andrà ad affiancare le nostre centrali di cogenerazione.

Se la gestione dei rifiuti conferma la sua solidità, le più ampie congiunture internazionali legate all'energia continuano ad esporre a maggiori incertezze?

Gli ultimi due anni hanno evidenziato uno scenario globale di grande difficoltà. Per molte realtà è divenuto complicato riuscire a fare scommesse sul futuro. E le gare d'ambito non partono. L'andamento del mercato dell'energia ci ha ormai insegnato che più energia si riesce a produrre in modo autonomo ed indipendente, meglio è. Il business del futuro è senza dubbio questo. E il concetto di economia circolare è fondamentale.

Un concetto che, come ha espresso anche in passato, va di pari passo con un altro tema al quale Amga presta grande attenzione: l'innovazione.

E' esattamente il motivo per cui abbiamo spinto tanto per il termovalorizzatore di Borsano, che ci consente di produrre energia e calore a partire dai rifiuti. Il contributo da 15 milioni riconosciutoci dal Ministero ha premiato la serietà del nostro progetto. Che va a migliorare i processi di produzione dell'energia e la qualità della stessa. Amga non è una società statica ed è sempre alla ricerca di nuove prospettive e sviluppi. Anche perchè non si può certo pensare di poter riposare sugli allori.

Qualche altro esempio di innovazione virtuosa?

Cito l'impianto Forsu per la trasformazione dell'organico in biometano. Che viene poi utilizzato per alimentare i nostri stessi mezzi. Ed ancora, l'impianto fotovoltaico che abbiamo installato già nel 2011 presso il parcheggio dell'ospedale di Legnano e che è uno dei tre più grandi in Europa su suolo pubblico. Per il futuro, immagino la possibilità di estendere l'idea anche ai centri commerciali. Ed ancora, vogliamo sviluppare la possibilità di recuperare altri materiali come il tessile. Ma innovazione, in un mondo che va sempre più veloce, è anche altro. Significa ad esempio sviluppare capacità tecniche oltre che economiche per stare al passo con i privati. Creare nuove professionalità e superare logiche vecchie di decenni. Anche a partire da piccole cose, come introdurre la lettura digitale dei contatori invece del porta a porta.

Si tratta di contribuire anche ad un cambiamento culturale.

In questo credo molto nel ruolo delle società pubbliche. Perchè svolgono una attività d'impresa ma sono anche portatrici di un valore aggiunto in più nel rapporto più ravvicinato con i cittadini dei Comuni serviti. E possono contribuire a diffondere una nuova cultura della sostenibilità. E' fondamentale avere questa visione del bene pubblico. Per questo lavoriamo molto nelle scuole. Siamo impegnati ad educare rispetto alla raccolta differenziata, che già nei nostri Comuni raggiunge una media del 75%. Ma vogliamo raggiungere l'obiettivo dell'83%. Non nascondiamocelo: far cambiare abitudine ai cittadini più maturi può essere complicato. Ma le nuove generazioni saranno molto migliori di noi.

Nel frattempo, però...

Le sfide da affrontare sono tante. Ad esempio imporre la Tarip (sistema di calcolo della tariffa rifiuti legato alla reale produzione degli stessi, ndr). Ma si tratta di una tariffa più equa e che porta a svolgere correttamente la differenziata. Un altro fronte aperto è quello del mondo industriale. La produzione di involucri e imballaggi prosegue inarrestabile. La vera scommessa è trovare un modo di dialogare con questo mondo, anche attraverso le confederazioni.

L'unione fa la forza?

Sotto molti punti di vista. Per questo guardiamo con grande attenzione alla possibilità di realizzare aggregazioni. La sola Città metropolitana di Milano conta 26 distinti gestori della raccolta di rifiuti e questo genera una grande disparità nei servizi. Non a caso Arera, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, è impegnata a fissare paletti e standard. Regolamentazioni, ma anche logiche strutturali ed economie di scala: il percorso indicato è quello di creare aggregazioni con altre società. E noi lo consideriamo un processo positivo.

Torniamo al rapporto con il territorio: avete sviluppato iniziative di Welfare aziendale?

La sensibilità verso i nostri dipendenti per noi è fondamentale. Se aggiorniamo spesso il nostro parco mezzi non è per vezzo, ma perchè siamo consapevoli che i nostri operatori svolgono una attività logorante. E la qualità dei mezzi contribuisce alla qualità della loro esperienza lavorativa. Nell'ambito delle nostre iniziative di welfare aziendale, mi piace menzionare anche l'introduzione di borse di studio dedicate ai figli dei nostri dipendenti.

Ultima domanda: i rapporti con la politica?

Non ci possono essere sigle: tutti i sindaci dei Comuni associati si sentono coinvolti. Naturalmente ognuno tiene poi in particolare al proprio territorio. Ma credo che le società pubbliche siano forti quando superano gli steccati della destra e della sinistra. Così per le nomine: quelle che ricerchiamo sono figure che non abbiano esclusivamente capacità manageriali, ma siano anche dotate di quella sensibilità verso le esigenze del territorio da cui una società pubblica non può prescindere.








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