Milano
Anche a Natale è sempre la solita cara Milano
Milano resta fedele a se stessa, più costosa di Roma, anche durante le feste, tra menu natalizi oltre i 100 euro e stellati completi

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Anche a Natale è sempre la solita cara Milano: sotto la Madonnina il conto non fa sconti
Il 24 dicembre è tempo di fornelli. Nonostante alcune leggende metropolitane, la Vigilia di Natale viene celebrata da molti milanesi. Può anche essere che non tutti siano autoctoni da 10 generazioni: in effetti di "milanesi puri" ce ne sono molto pochi. E anche di meno negli ultimi 10 anni, visto che quasi un terzo degli abitanti è cambiato proprio dal 2015 ad oggi.
Se c’è una certezza che non cambia, però, è il costo della vita. Anche a Natale è sempre la solita cara Milano. Sì, più cara di Roma. Soprattutto quando si parla di ristoranti. Nei locali di fascia medio-alta, esclusi gli stellati, una cena o un pranzo natalizio supera facilmente i 100 euro a persona, bevande escluse.
Milano a tavola: il Natale non fa sconti
Andando a vedere le proposte di alcuni ristoranti di buon livello, Milano conferma la sua fama di città cara anche a tavola. Il menù natalizio di Caruso Nuovo costa 130 euro, mentre all’Alchimia si spendono 110 euro. Limone, vicino al Pirellone, propone 75 euro per il pranzo di Natale, mentre Identità Golose raggiunge i 140 euro. Ceresio 7 arriva a 120 euro, ma molti locali, come Sadler (220 euro), sono già al completo.
E’ invece ancora prenotabile lo stellato Andrea Aprea di Corso Venezia, che per la vigilia chiede “solo” 320 euro. Sempre stellato, il ristorante Procaccini dello chef Emin Haziri chiede 280 euro a persona. Poi c’è Salt Bae, che viene via anche a prezzi stracciati. Per Natale 35, 45 o 65 euro.
Milano contro Roma: questione di gusti (e di portafoglio)
Il confronto con Roma torna inevitabile. Nella Capitale, a parità di livello, si riesce spesso a spendere sensibilmente meno. Si mangia tendenzialmente con almeno una cinquantina di euro in meno a persona. Meglio? Peggio? Dipende dai gusti.
Alla fine, il Natale milanese è lo specchio della città: internazionale, in trasformazione, poco legata agli stereotipi e molto alla propria identità. Si festeggia, si mangia bene, si paga caro. E forse è proprio questo il vero rito che non cambia mai.














