Arabia Saudita nel cda Scala: "no" anche della dem islamica Sumaya
Arabia Saudita nel cda Scala, crescono le perplessità. Sumaya: "E' davvero la strada giusta?" Interrogazione parlamentare di Quartapelle: "Mossa ipocrita"
Arabia Saudita nel cda Scala: "no" anche della dem islamica Sumaya
Arabia Saudita nel consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala? A prendere una netta posizione contro questa ipotesi anche
Quartapelle (Pd): "Mossa ipocrita e cinica dell'Arabia"
E da Roma risuonano le perplessità di un'altra dem, la parlamentare Lia Quartapelle. Ancora più risoluta nel dare il proprio parere negativo tanto da aver depositato una interrogazione al Ministero: "È impensabile che qualsiasi isituzione di un paese come l'Arabia Saudita, che ha avvallato le atrocità dell'omicidio Khashoggi e delle continue repressioni contro i dissidenti, e che usa in modo cinico per rifarsi l'immagine una presunta emancipazione delle donne che nella pratica non c'è, possa essere parte della governance di una grande istituzioni culturale italiana come la Scala. È un altro tentativo ipocrita di fingere un'apertura verso l’esterno che in realtà non c'è"."Non c'è cifra che tenga e non ci può essere cooperazione culturale con un paese che non dà alcuna garanzia sul rispetto di diritti fondamentali. Per questo ho presentato un'interrogazione al Ministero dei Beni Culturali per sapere qual è la loro posizione sul tema".
Sala incontra Pereira: "Si decide il 18 marzo"
Sul possibile ingresso dell'Arabia Saudita nel Consiglio di amministrazione del teatro alla Scala in seguito a un finanziamento da 15 milioni, ieri mattina il sindaco di Milano
Spingono per l'accordo lo stesso Pereira ma anche le rappresentanze sindacali.
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