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Milano
Arexpo, via libera ai vertici. Si apre il caso Azzone-Triennale

di Fabio Massa

Continua il caos su Arexpo. Ormai l’ingresso del Governo è cosa certa, e questo è un bene. Nel pomeriggio verranno nominati i vertici: secondo il decreto governativo il presidente del cda sarà nominato dal Tesoro di concerto con il Comune di Milano, mentre l’amministratore delegato sarà sempre nominato dal Tesoro, ma di concerto con la Regione Lombardia.

E qui, si aprono alcuni inside raccolti da Affaritaliani.it davvero interessanti. Il primo riguarda il presidente del cda, che sarà con tutta probabilità Giovanni Azzone, già rettore del Politecnico. Azzone è persona di indiscusso valore, tanto che il Comune lo ha indicato in tempi non sospetti. Ingegnere, accademico, classe 1962, è un esperto di sistemi di controllo di gestione. Uno dei primi nodi che dovrà affrontare in qualità di presidente, insieme all’amministratore delegato, sarà quello relativo alla Triennale. Leggiamo il Corriere della Sera: ci sono due punti delicati per il nuovo cda. “Il primo punto è quello più delicato, anche perché Triennale è di fatto già al lavoro per realizzare questo maxi allestimento e attende anche un pagamento concordato in 16 milioni di euro: il decreto non contiene, come si auguravano le istituzioni milanesi, il riferimento diretto a questo incarico. C’è solo un articolo che parla del “fast post”, la fase di transizione di cui in questo modo anche il Governo si fa carico. I tecnici del ministero dell’economia avrebbero però sostenuto che il contenuto del provvedimento non poteva essere allargato alla Triennale, pena il rischio di vedersi invalidato l’intero testo che invece regola le modalità di ingresso del Mef nella società”. Perfetto. Per Azzone, non dovrebbe essere un gran problema. Sul sito della Fondazione Triennale, infatti, si legge che è nel consiglio di amministrazione. E c’è già chi parla di conflitto di interessi: come farà il presidente di Arexpo Azzone a risolvere il tema dei soldi che sta a cuore al consigliere di amministrazione della Triennale Azzone? Ad oggi, non sono state rese note dimissioni, e dunque si vedrà che cosa succederà.

Il secondo inside riguarda invece l’amministratore delegato Giuseppe Bonomi. Lui è stato indicato dalla Regione Lombardia, come anticipato da Affaritaliani.it. Il problema, qui, riguarda l’ente regionale. Successivamente alla decisione, infatti, è arrivata la bufera Canegrati. E tutti i vari scandali giudiziari. In più, il 3 marzo si va a processo per Maroni nel caso Malangone, che è già stato condannato. Difficile che il governatore possa uscirne assolto, e quindi potrebbe incorrere nella Severino. In uno dei vari “consigli di guerra” dopo il caso Rizzi, pare si sia parlato anche di questa possibile sospensione, e c’è chi ha pensato a Bonomi da promuovere vicepresidente per non lasciare in mani azzurre (l’attuale vicepresidente è Fabrizio Sala) il governo regionale. Solo che lui, di rimanere in Regione, pare non abbia nessuna voglia, e quindi via libera ad Arexpo. E che cosa succederà in Regione? Secondo le anticipazioni di Affari, a prendere il posto di Bonomi arriverà un tecnico puro, che avrà quindi un profilo molto diverso dal decisionismo di Bonomi: si tratta di Antonello Turturiello, direttore di lungo corso in Regione Lombardia.

@FabioAMassa

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