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Atm, si apre il round di nomine: via Rota, ecco l'identikit. Inside
Atm Milano

di Fabio Massa

La grande giostra ha ripreso a girare, su Atm. Fino a una decina di giorni fa non si è mai parlato della successione di Bruno Rota a se stesso. Ovvero non al Rota presidente dell'Azienda di Trasporti (titolo che viene buono per il biglietto da visita), ma al Rota direttore generale, ruolo davvero operativo, di responsabilità e che genera giustamente uno stipendio ben più alto di quello di rappresentanza da presidente. Ecco, non si era mai messa in discussione la riconferma di Rota come direttore generale, mentre da presidente è noto che non può fare un terzo mandato, anche se il tentativo di modifica del regolamento comunale che lo impedisce qualcuno lo avrebbe anche fatto. Dopo il pasticcio di M5, sì.

Il sindaco Beppe Sala è stato tanto chiaro da risultare quasi comico, nella sua frase: "Spero che Bruno Rota termini il suo mandato". Perché nelle scorse ore era circolata la voce che Rota avrebbe voluto sbattere la porta. Tirare fuori le unghie, giustificare le proprie decisioni sulla prelazione, e F2i, e l'assalto di Fs e tutto il resto. E ovviamente, per dignità, mollare tutto e andare via. Solo che c'è un bilancio da preparare e approvare. Ed è un bilancio molto buono per Atm. Buonissimo, anzi. C'è un compito da portare in fondo. Ed ecco perché Sala si auspica che Rota termini il suo mandato. Ma è anche un modo per dire che non ce ne sarà un altro. Che è finita qui. Che il posto da direttore generale è in lizza.

Così, chi sembrava fuori dalla rosa di nomi, ovvero Marco Rettighieri, potrebbe tornare in campo, ma come futuro dg. Certo, proprio nelle ultime ore Rettighieri è stato nominato amministratore straordinario Cociv, il Consorzio che realizza il Terzo Valico. Rettighieri è un ex manager di Ferrovie dello Stato, molto apprezzato. E' un ex manager di Expo, molto apprezzato. E' un ex manager di Atac, quindi conosce il trasporto pubblico. Potrebbe essere la giusta figura di congiunzione in un contesto complicato, e se davvero si concretizzasse l'ipotesi da direttore generale, darebbe una svolta al piano di fusione tra Atm e Trenord fino ad oggi rimasto in un dossier elaborato dall'assessore al Bilancio Roberto Tasca, che, secondo quanto può riferire Affaritaliani.it da fonti qualificate, ha già partecipato ad alcuni incontri in questo senso.

Ma c'è di più. Rettighieri potrebbe infatti perfettamente integrarsi con il profilo del presidente, per il quale il bando è aperto fino a metà marzo, sul quale il Comune di Milano ha le idee ben chiare: uomo di mediazione, docente universitario, che conosce perfettamente le aziende, e soprattutto che ha gestito fusioni importanti. Per ora il nome è ancora top secret, ma arriverà a bando chiuso. Sul direttore generale, sarà una scelta successiva operata dal cda. Certa è solo una cosa: a Bruno Rota non succederà Bruno Rota. Ma i risultati e i bilanci dell'uomo che adesso è dato in uscita sono là, nero su bianco. E chiunque arriverà dopo di lui dovrà confrontarsi con un uomo il cui caratteraccio non ha impedito di ottenere una gestione ottima, eccellente, dal punto di vista finanziario e dal punto di vista del servizio.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it

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