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Milano
Attentato Manchester, Sala: "Milano si unisce al dolore". Maroni: "E' guerra"
Beppe Sala e l'attentato di Manchester

"Milano si unisce al dolore per le vittime di #Manchester. Il nostro pensiero alle famiglie di chi e' stato coinvolto nel terribile attentato". Cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala su twitter dopo il tragico attentato a Manchester.

"Un vero orrore. Non e' piu' una minaccia, e' una guerra dichiarata. Mi auguro che i governi del mondo, a cominciare da Trump e Putin, sappiamo dare risposte immediate e forti, senza andare troppo per il sottile. Non e' piu' accettabile continuare a sacrificarci". Cosi' Roberto Maroni, in una nota, ha commentato l'attentato della scorsa notte a Manchester, in Inghilterra. "Bisogna fare un muro contro il terrorismo, contro chi lo fomenta e contro chi lo giustifica - ha esortato il governatore lombardo -. Andiamo, ad esempio, a vedere tutti quelli che via Internet hanno plaudito agli attentati. Andiamo a prenderli uno per uno e facciamogli vedere come risponde l'Occidente. Questa sarebbe una prima importante cosa da fare".

A MILANO L'ALLERTA RESTA DI LIVELLO 2: LUOGHI AFFOLLATI "SORVEGLIATI SPECIALI"

L'attentato grave di Manchester e' l'ulteriore conferma dell'imprevedibilita' degli attacchi terroristici. Che possono colpire ovunque. Proprio per questo gia' da anni, da dopo l'attentato del 13 novembre 2015 al Bataclan, l'allerta a Milano e' di livello 2, cioe' massima. E tale resta, anche dopo l'ennesima strage. Lo conferma la Prefettura di Milano, ribadendo che il grado 3 scatta quando c'e' un attentato imminente o in atto. Al momento, per oggi, non e' prevista alcuna riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica. Le misure di sicurezza restano importanti, ma non ci dovrebbero essere cambiamenti significativi in citta' , in quanto la presenza delle forze dell'ordine e' gia' supportata da uomini dell'esercito. E accanto a questa presenza visibile prosegue il lavoro di intelligence con l'attivita' della Procura.

Quel che e' certo e' che restano 'sorvegliati speciali' tutti i luoghi affollati, quelli della movida, dalla Darsena alle Colonne di San Lorenzo, alla zona di Corso Como. Attenzione particolare agli obiettivi sensibili come il Duomo di Milano, le stazioni e gli aeroporti. Per rafforzare le misure di sicurezze gia' a dicembre 2016, furono posizionate in citta'  una decina di barriere antisfondamento composte da new jersey, strutture di cemento armato che pesano circa 40 quintali l'uno. La prima fa mostra di se' in piazza Duomo, abbellita da graffiti.

Una sorveglianza serrata, dunque, che piu' volte ha funzionato: come prova l'ultimo episodio avvenuto qualche giorno fa in stazione Centrale quando, durante un controllo da parte di un poliziotto e due militari, e' stato fermato Ismail Hosni, ora indagato per terrorismo internazionale. Oppure andando un po' indietro, l'episodio del dicembre 2016, quando sempre durante un controllo e' stato ucciso a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, l'attentatore della strage di Berlino, Anis Amri.

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