Autonomia, Fontana: "Se non serve al Paese, lasciamo perdere..."
Autonomia, il governatore regionale Fontana: "Inutile farla giusto per dire di averla fatta". Ma Sala: "Corretto parlarne, discuto sulle formule"
Autonomia, Fontana: "Se non serve al Paese, lasciamo perdere..."
Per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, "non va fatta" una riforma dell'Autonomia "per il gusto di dire che l'abbiamo fatta, ma in realta' non serve. Se non e' utile per il Paese, lasciamo perdere". Il governatore ne ha parlato oggi a margine della conferenza stampa per gli 80 anni dell'ospedale Niguarda. La sua considerazione in vista dell'incontro a Palazzo Lombardia con il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, previsto per domani, in cui si parlera' del tema. "Nessun passo indietro" ha garantito Fontana, "ma disponibilita' a discutere: non ci vogliamo arroccare, ma vogliamo fare in modo si tenga in considerazione il lavoro gia' svolto". L'unico punto "dal quale non si deve derogare e' "che sia una riforma utile", che segua un criterio di "buonsenso", e che risulti "una riforma con un significato". Se da un lato Boccia ha annunciato che si presentera' a questo vertice 'con la Costituzione in mano', dall'altra Fontana ha replicato: "Se lui ce l'ha in mano, io ce l'ho tutta in testa"
Anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato di autonomia a margine della conferenza stampa, a Palazzo Lombardia, per la presentazione delle celebrazioni per gli 80 anni dell'ospedale Niguarda di Milano: "Io credo che sia corretto parlare di autonomia, ma discuto sulle formule in cui viene richiesta. Chi marcia in questo territorio deve essere messo nelle condizioni di marciare ancora meglio".
Spending review, Gallera: "Tagli a sanità sarebbero gravissimi"
Alle recenti iniziative del governo guarda anche l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che dichiara: "Sarebbe gravissimo e drammatico pensare di ridurre gli stanziamenti previsti" per la Sanita', in caso di spending review. "Il nostro sistema sanitario e' universalistico, ma e' sotto finanziato: i 115 miliardi di euro sono il 6,6% del Pil e la media europea e' l'8,5%, quindi servono piu' finanziamenti" ha spiegato. "Altrimenti facciamo finta di essere universalistici e poi i cittadini sono costretti a pagare la sanita' per non fare le liste d'attesa. Abbiamo bisogno di piu' soldi e ci aspettiamo che non solo il ministro mantenga i 2 miliardi di incremento gia' promessi, ma che ne metta ancora"
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