Autonomia, Toccalini (Lega): "Milano non è una città qualunque, giusto darle gli stessi poteri di Roma" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 20:24

Autonomia, Toccalini (Lega): "Milano non è una città qualunque, giusto darle gli stessi poteri di Roma"

Il deputato della Lega rilancia sull’autonomia per Milano: "È il centro economico del Paese. Se avesse autonomia potrebbe correre di più". L'intervista

di Nicolò Rubeis

Il deputato leghista Luca Toccalini propone più poteri per Milano, come già previsto per Roma Capitale. L’obiettivo è dare autonomia fiscale e decisionale al capoluogo lombardo, accelerare su sanità e urbanistica e superare gli ostacoli burocratici. Frecciatine al sindaco Sala: “Serve responsabilità, non scaricare colpe”. L'intervista di Affaritaliani.it Milano

Autonomia, Toccalini (Lega): "Milano non è una città qualunque, giusto dargli gli stessi poteri di Roma"

"Milano non è una città qualunque, è giusto dargli gli stessi poteri di Roma Capitale" dice il deputato della Lega Luca Toccalini. Il Carroccio, da questo punto di vista, sta lavorando a una proposta da ampliare anche ad altre città come Venezia. "Dare più agibilità politica permetterebbe agli amministratori di non avere più scuse per scaricare le colpe…" prosegue il coordinatore dei giovani della Lega lanciando una frecciatina al sindaco Sala dopo il terremoto sull'urbanistica: "Ogni volta che succede qualcosa per lui è colpa di qualcun altro. Ci aspettiamo che chi governa sia poi in grado di gestire una maggiore responsabilità". Anche perché "i milanesi non si meritano quello che sta accadendo. L'orgoglio ferito della città si percepisce e sta a noi risvegliarlo alle prossime amministrative. Magari con un sindaco della Lega come fu Marco Formentini".

Toccalini, la vostra proposta arriva in un momento delicato per la città. 

La stessa cosa che si sta facendo per Roma, che è la capitale politica del Paese, è giusto farla anche per Milano, che corre veloce ed è il centro economico dell'Italia. Avere autonomia finanziaria farebbe crescere la città ancora di più, e questo per noi è un punto fondamentale. Lo stesso discorso si può ampliare anche alle altre grandi città metropolitane come Venezia e Napoli. Chiaramente, ci aspettiamo che chi governa sia in grado di sfruttare i maggiori poteri che arriveranno. Se li dai a un amministratore incapace allora è tutto inutile... 

Quale saranno i prossimi passi?

Per ora è un libro bianco. A prescindere dagli strumenti che verranno individuati, vogliamo dare la possibilità alla città per esempio di gestire la tassazione locale e magari di investire qualche risorsa in autonomia su alcune prerogative che oggi necessitano di un intervento dello Stato. E se il Comune diventa parte integrante di alcune scelte fondamentali, si riescono a superare meglio anche degli ostacoli burocratici. La nostra idea è quella di arrivare a questi poteri speciali con un iter veloce. Magari nel decreto su Roma Capitale potremmo iniziare a dare qualche segnale anche per Milano. 

Intanto la città è paralizzata dalle inchieste sull'urbanistica. 

Direi che la città è bloccata in tutti i sensi. Sicuramente dal punto di vista urbanistico, ma anche per quanto riguarda il traffico, con Area B e C che non hanno risolto i problemi. Milano è piena di ciclabili che hanno fatto scappare i clienti dai commercianti. La città è insicura e non è una percezione. Dare più agibilità politica a Milano vuol dire non avere più scuse: la responsabilità dell'amministratore locale è un nostro principio cardine. Eppure Sala cerca sempre di scaricare le colpe. Ogni volta che succede qualcosa a Milano è sempre colpa di qualcun altro. 

Intanto anche la Lombardia accelera sull'autonomia. Da settembre le prime intese, pure sulla sanità. Quali saranno i benefici?

La Lombardia si è dimostrata da subito molto interessata a un processo che per il nostro Paese è rivoluzionario. Avere autonomia sulla sanità è fondamentale, perché ci permetterebbe di pagare di più infermieri e medici superando la concorrenza della Svizzera. Vogliamo portare a casa tutte le materie. Per questo, non deve finire nel dimenticatoio la battaglia per la definizione dei Lep, speriamo ci sia un'accelerazione. 

Il governatore Attilio Fontana è tornato anche a chiedere una revisione del sistema sanitario nazionale. Che ne pensa?

Sarà un altro passaggio cruciale. Il servizio sanitario è stato istituito più di 40 anni fa, nel frattempo il mondo è cambiato e di mezzo c'è stata anche una pandemia. Rivedere il sistema sarà fondamentale, così come investire di più per abbattere le liste d'attesa dovute a problemi che ci portiamo avanti da decenni. 








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