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Milano
Bakayoko perquisito dalla polizia a Milano, ma si tratta di un errore. VIDEO

Il calciatore del Milan Timoué Bakayoko è stato perquisito a Milano da un agente dopo essere stato costretto a scendere dall’auto, nel mirino della pistola del poliziotto. In un filmato che circola su Twitter, si vede Bakayoko poggiato all’auto. I poliziotti gli sussurrano nell’orecchio poi lo lasciano andare scusandosi dell’errore. "Ho visto il video ma non ho parlato con il questore quindi non saprei commentarlo e non vorrei dire cose improprie. Sentiro' il questore". Questo il commento del sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Amnesty Italia: "Immagini fanno pensare a profilazione etnica"

"Le immagini del fermo di #Bakayoko fanno pensare a una profilazione etnica. Una pratica discriminatoria che su una persona non famosa avrebbe potuto avere conseguenze gravi". Lo scrive su Twitter Amnesty Italia, commentando il video, diventato virale, in cui si vede il centrocampista del Milan Tiemoué Bakayoko fermato dalla polizia nel centro di Milano e costretto a scendere dalla sua auto, con tanto di pistola puntata contro, per essere perquisito

La questura: "Controllo con modalità assolutamente coerenti rispetto all'allarme in atto"

Il controllo effettuato lo scorso 3 luglio da un equipaggio dell'ufficio Prevenzione generale della questura di Milano a carico del calciatore del Milan Tiemoue' Bakayoko "si e' svolto con modalita' assolutamente coerenti rispetto al tipo di allarme in atto" in quanto successo "in un contesto operativo che giustificava l'adozione delle piu' elevate misure di sicurezza, anche in funzione di autotutela". E' la precisazione della questura di Milano in merito al video divenuto virale dell'episodio che sta suscitando commenti e polemiche sul web. "Identificata la persona e chiarita la sua estraneita' ai fatti per cui si procedeva - continua la nota di via Fatebenefratelli - il servizio è ripreso regolarmente, senza alcun tipo di rilievo da parte dell'interessato".

Bakayoko, sindacato Ps: operazione meticolosa

Per la vicenda del calciatore Bakayoko, sottoposto a controllo di Polizia, Paolo Magrone, segretario del Siulp Milano, "si congratula" per "la meticolosita' dell'operazione che ha visto coinvolti poliziotti giovanissimi ma preparati e ha mostrato ancora una volta" quanto "sia importante il fattore umano per la sorveglianza del territorio". "Ci ricordiamo ancora di quando, tempo fa, nei pressi della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, una pattuglia si scontro' con un pericoloso terrorista, poi rimasto ucciso - scrive in una nota -. Allora vennero chiamati eroi, oggi sono diventati dei razzisti".

 

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