A- A+
Milano
Bancarotta e frodi nel Milanese, disposto carcere per boss Carollo

Bancarotta e frodi nel Milanese, carcere per il boss Carollo

Antonino Carollo, figura di spicco nell'indagine milanese Duomo Connection, tra i quattro destinatari di un provvedimento cautelare disposto nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano per bancarotta, reati fiscali e riciclaggio, è stato arrestato. Il figlio del boss di Cosa Nostra Gaetano, ucciso a Liscate nel 1987, e' stato condannato in via definitiva per l'inchiesta "Duomo Connection" degli anni '90. La Gdf lo ha bloccato a Pisa dove è stato portato in carcere. 

Sequestro preventivo di beni per oltre 4 milioni di euro.

Le indagini delle pm Bruna Albertini e Simona Ferraiuolo condotte dalla Guardia di Finanza di Magenta avrebbero individuato un avvocato di Abbiategrasso, Giovanni Bosco, che con il coinvolgimento di altri co-indagati, tra cui Carollo, avrebbe amministrato di fatto alcune imprese allo scopo di frodare il fisco, i creditori e consentire il riciclaggio di denaro di derivazione illecita. Bosco e Carollo sono destinatari della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip di Milano Mattia Fiorentini. Altri due dei 22 indagati complessivi sono finiti agli arresti domiciliari. Il giudice, su richiesta della procura, ha anche disposto un sequestro preventivo di beni per oltre 4 milioni di euro.








Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.