Milano
Bergamo, seppellì viva la cagnetta malata: condannato a otto mesi
Un 84enne colpì a badilate e seppellì viva la sua cagnetta, che fu poi recuperata e sopravvisse pochi giorni. Condannato a otto mesi. Enpa: "Non basta"
Bergamo, seppellì viva la cagnetta malata: condannato a otto mesi
Bastonò a morte e seppellì la sua cagnetta malata di tumore, si è trovato a processo ed ora a patteggiato otto mesi con sospensione della pena. Protagonista un 84enne di Zanica, Bergamo, che in concorso con un amico 77enne collì con un badile e seppellì ancora viva Siria, il suo setter. Il giudice ha tenuto conto e fatto esplicito riferimento alla crudeltà del comportamento tenuto dall’84enne. Il pensionato dovrà anche pagare le spese processuali.
Enpa nel procedimento giudiziario è stata parte civile ed ora commenta, tramite Carla Rocchi: "E’ significativo che il giudice abbia preso atto della particolare crudeltà del comportamento di cui si è reso responsabile il pensionato, tuttavia avremmo auspicato che il giudizio andasse alla fase dibattimentale e che, proprio a causa di quella crudeltà, l’uomo fosse condannato al massimo della pena. Nulla può compensare l’amarezza e lo sconforto per quanto patito dalla povera cagnolina".
Erano i primi giorni di novembre dello scorso anno, ricorda la nota dell'Ente Nazionale Protezione Animali Onlus. Il corpo di Siria, agonizzante, venne trovato nelle campagne alla periferia del paese grazie a una passante che aveva udito i guaiti disperati dell’animale. Siria, infatti, non solo era sopravvissuta alla brutale aggressione, ma era riuscita anche a riemergere col muso dal terreno. Chiamati i soccorsi, la cagnetta venne immediatamente affidata alle cure di un veterinario. Si scoprì poi che il povero animale, malato di tumore, era stato colpito in testa con un badile e quindi sepolto vivo dal suo proprietario con l’aiuto dell’amico. L’Enpa di Bergamo si attivò per prendere in carico il cane, una volta dimesso dalla clinica, ma Siria visse ancora pochi giorni, poi il suo fisico, stremato dalla malattia e dalle percosse, cedette.