Bernardo: "Non distinguo tra fascisti e antifascisti". PD: "Inaccettabile" - Affaritaliani.it

Milano

Bernardo: "Non distinguo tra fascisti e antifascisti". PD: "Inaccettabile"

La frase del candidato sindaco del centrodestra ha sollevato una bufera, esponenti PD milanesi e nazionali lo attaccano: "Parole che fanno rabbrividire"

Bernardo: "Non distinguo tra fascisti e antifascisti". PD: "Inaccettabile"

"No, non c'è nessun male, non ho definizioni in questo senso, io non distinguo le persone tra fascisti e antifascisti, contro questo o contro quell'altro, non le distinguo se non per uomo, per donna e persone perbene", ha detto il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo a margine dell'incontro coi commercianti del centro commerciale Il Portello, rispondendo ai cronisti che, come riporta Mianews, gli hanno chiesto 'che male c'è davanti alle telecamere a definirsi una persona antifascista?'. 'Non c'è nessuna differenza tra fascisti e antifascisti?', lo hanno ancora incalzato i cronisti. "Certo che c'è, se vogliamo andare sul semantico. So che cosa mi volete chiedere e so cosa vi rispondo, perché arrivando dalla società civile, credo che la mia storia di medico parli da sola", ha risposto Bernardo.

E ai giornalisti che, gli hanno ancora chiesto se si non definisca antifascista, dopo le parole dei giorni scorsi del segretario di +Europa Benedetto Dalla Vedova che lo ha accusato di essere sostenuto dai partiti 'che vedono in Orban un punto di riferimento', Bernardo ha risposto: "No, io non mi definisco né A né B né Z. Mi definisco un cittadino della città di Milano, che vuol dire che è un cittadino che è aperto e liberale. La libertà conquistata grazie ai nostri nonni dobbiamo portarla sempre e comunque avanti. Mi definisco Luca Bernardo che arriva dalla società civile. Ho fatto il medico, il Covid, e sto nel sociale da più di 30 anni. Non distinguo assolutamente le persone né per colore ma per competenza e valore umano. Non guardo al colore politico e mi auguro che tanta area moderata di sinistra si sposti verso di noi durante le elezioni, e soprattutto dopo, per darci una mano", ha concluso Bernardo.

Roggiani (PD): difficoltà di Bernardo a definirsi antifascista è inaccettabile

"È inaccettabile che il candidato del centrodestra per Milano, città medaglia d'Oro alla Resistenza, abbia difficoltà a definirsi un cittadino antifascista. Che queste ambiguità siano effetto di certe indegne simpatie nere venute fuori proprio in questi giorni in casa Lega? Se Bernardo è pronto a rinnegare i valori democratici e antifascisti sui cui si basa la nostra Costituzione, per raccattare qualche voto, questo la dice lunga sul modello di politica che intende portare avanti. Anziché citare impropriamente le donne e gli uomini che hanno sacrificato la loro vita per liberare l'Italia dall'orrore nazifascista, chieda scusa ai milanesi e alla città di Milano per queste parole vergognose". Così in una nota la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani commenta le parole del candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo.

Mirabelli (PD): "Tanta distanza tra Bernardo e la cultura civile della città"

"In un colpo solo oggi il candidato della destra milanese Bernardo ha spiegato che per lui fascisti e antifascisti pari sono basta siano persone perbene e che il massimo di diversità che riesce a concepire è quella tra maschi e femmine. Insomma nulla a che vedere con l'idea di una società aperta, inclusiva e democratica. Milano è un'altra cosa: una città europea, moderna, libera e antifascista. È triste costatare la distanza tra il candidato delle destre e la cultura civile di Milano". Così su Facebook il senatore milanese Franco Mirabelli, vicepresidente del Gruppo PD al Senato.

Serracchiani (PD), da Bernardo parole che fanno rabbrividire

"Le parole di Luca Bernardo, candidato sindaco del centrodestra a Milano, sono incredibili. Dice di non fare distinzioni tra antifascisti e fascisti? Ricordi che Milano e' citta' medaglia d'oro per la Resistenza, ricordi che la Costituzione ha le sue radici nel l'antifascismo e nella lotta di liberazione dalla dittatura nazifascista, ricordi che per guidare l'Italia fuori da quel nefasto regime sono morti donne e uomini che ci hanno restituito liberta', democrazia, giustizia. C'e' da rabbrividire a sentire queste parole di Bernardo, chieda immediatamente scusa ai milanesi e a tutti gli italiani". Cosi' Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

Malpezzi (PD), da Bernardo parole indegne, si scusi

"Bernardo e' il candidato piu' distante dalla cultura inclusiva, civile, democratica e dalla profonda identita' di Milano. Oggi ci spiega che non esiste differenza tra fasciamo e antifascismo e che al massimo l'unica differenza che riconosce e' quella tra uomini e donne, dimostrando di non avere alcuna consapevolezza dei valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Costituzione. Dispiace che la destra abbia schierato un candidato che non rende onore alla grande storia democratica di Milano, medaglia d'oro per la Resistenza. Parole indegne per un candidato sindaco che oggi dovrebbe parlare solo per scusarsi con i milanesi". Lo ha dichiarato la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

Navarra (PD), un liberale non puo' che essere antifascista

 "Il candidato del centrodestra a Sindaco di Milano, Luca Bernardo, si definisce cittadino 'aperto e liberale'. Al tempo stesso, in un esercizio di vuoto qualunquismo, afferma di non fare distinzioni tra fascisti e antifascisti. Pertanto, seguendo il suo ragionamento, egli non puo' appartenere ne' all'una ne' all'altra categoria di persone. Bene, caro Dott Bernardo, da liberale le dico che un liberale non puo' che essere antifascista. Mi spiace, ma non ci sono alternative. La verita' e' che ormai per prendere un voto in piu' si finisce a schiacciare l'occhiolino ai nostalgici del Duce e del suo Regime. Non guadagnera' il voto dei moderati con queste sue affermazioni che, invece, fortunatamente e con maggiore convinzione continueranno a sostenere Beppe Sala nella corsa per Palazzo Marino". Cosi' il deputato democratico Pietro Navarra.

De Maria (PD), Bernardo inaccettabile, rinnega Repubblica

"Nell'antifascismo ci sono le radici della nostra democrazia. Dalla Resistenza e' nata la nostra Costituzione. Chi si candida a Sindaco di Milano, come Bernardo, non puo' dimenticarlo. Milano e' Citta' Medaglia d'Oro della Resistenza ed il 25 aprile ricordiamo proprio la liberazione di Milano. Lo dico da chi ha avuto l'onore di essere Sindaco di Marzabotto: teorizzare l' equivalenza fra fascismo ed antifascismo significa rinnegare la nostra Repubblica, nata dalla Resistenza". Cosi' Andrea De Maria, deputato PD e Segretario di Presidenza della Camera.

Cappello (I Riformisti): "Vorrebbe i voti dei moderati, ma cerca quelli dei nostalgici"

Duro il commento anche di Alessia Cappello (I Riformisti - Lavoriamo per Milano con Sala) che in una nota dichiara: "Non ci riesce proprio il candidato della destra Bernardo a dirsi antifascista. Un giro di parole ridicolo per poi dire che tra fascismo e antifascismo “è una questione semantica”. Proprio pochi giorni fa cadeva il 77esimo anniversario della strage di piazzale Loreto, nella quale 15 partigiani vennero ammazzati e i loro corpi lasciati sotto il sole, ma proprio accanto alle porta di accesso alla nostra città, la Stazione Centrale, c'è il binario 21 a ricordarci le deportazioni verso i campi di sterminio. Serve altro a Bernardo per riconoscere la differenza tra “ fascista e antifascista?”. Si potrebbe ripercorrere tutta la storia della resistenza  e dell'antifascismo milanese, ma ho il sospetto che non servirebbe ancora. Perchè Bernardo è esattamente come alcuni partiti che lo sostengono e non disdegna l'apprezzamento  e il voto di nostalgici  e antidemocratici. Di fascisti, insomma".








A2A