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Milano
Boccassini: "Corruzione, fenomeno dilagante a Milano"
Ilda Boccassini

Il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini commenta duramente i risultati dell'operazione "Security", che ha portato a 15 arresti e 2 fermi per corruzione e traffico di influenze: il sodalizio aveva messo le mani su importanti appalti, tra questi quelli per la gestione della sicurezza privata al Tribunale di Milano e per lavori presso la catena di supermercati Lidl, in modo da favorire il clan dei Laudani.

La corruzione "è un fenomeno diffuso. Troppo diffuso sul nostro territorio. A Milano e' dilagante". "Non conosco gli altri territori ma so la modalita' con cui opera la Dda di Milano. Emerge un filo unico. Dopo anni di indagini posso dire che lo schema e' sempre lo stesso, anche rispetto alle operazioni degli anni '90. E' un problema di sistema", ha commentato ancora Boccassini che ha sottolineato come i soldi venissero raccolti a Milano e poi mandati alla potente famiglia mafiosa dei Laudani, braccio armato del clan Santapaola. Il capo della Dda ha poi lodato la sinergia "tra due forze di polizia, Guardia di finanza di Varese e Squadra mobile della Questura Milano". Il lavoro fatto dalla procura deve essere ora confermato dai giudici nell'udienza prevista per il 22 maggio.

"Un vero e proprio mare dove pescare" quello dei "soggetti disposti a fare fatture false" insieme a coloro che sono disposti "a farsi corrompere in tutte le organizzazioni pubbliche e private", secondo la Boccassini. "E' facilissimo arrivare a pubblici funzionari o privati che si fanno corrompere e questo e' il disvalore piu' pericoloso", ha insistito il procuratore aggiunto. Un'operazione che ha portato alla notifica di 15 "ordinanze di misura cautelare verso imprenditori e non che operano a Milano da sempre" ha detto Boccassini, che ha parlato di "mercimonio che mina e penalizza gli imprenditori e l'economia del nostro Paese". "Il disvalore inquietante e' il modo in cui e' amministrato il denaro pubblico" ha detto ancora Boccassini.

ROSY BINDI: "MAFIA AL NORD, REALTA' DIFFICILE DA IGNORARE" - "Le mafie al nord sono una realta' sempre piu' difficile da ignorare, in grado di infiltrare rilevanti settori della vita economica e non solo". A sottolinearlo e' Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia. "Anche l'ultima importante operazione della Dda di Milano - ricorda Bindi - mette in luce la vitalita' di Cosa Nostra catanese, che con il clan Laudani aveva realizzato un sistema corruttivo che si estendeva dalla grande distribuzione agli appalti pubblici e privati con la complicita' di imprenditori e funzionari. Attivita' illecite che non solo inquinavano il mercato, alimentando il circuito dell'illegalita' ma consentivano di sostenere gli affiliati del clan in carcere". "Il complesso lavoro investigativo - conclude la presidente della commissione antimafia - ha permesso di scardinare la rete del malaffare e bene ha fatto la Procura a intervenire anche per garantire i livelli occupazionali con il commissariamento della societa' che gestisce la sicurezza nel Tribunale di Milano e con l'amministrazione giudiziaria delle filiali Lidl infiltrate, in modo da recidere i legami criminali e ripristinare la legalita'".

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