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Milano
Bonini (Cgil), Segre e Ferragni al binario 21: la memoria e l’Olocausto
Massimo Bonini (Cgil)

IMPRESEW-LAVORO.COM - Milano – “Sull'incontro al memoriale della Shoah tra Liliana Segre e Chiara Ferragni credo si sia detto poco. Troppo poco”, scrive sui social Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro di Milano. “La Senatrice ci lascia tante eredità e questa è una. Un messaggio forte, altissimo. Io, ancora una volta, mi sono sentito piccolo di fronte a questa forza e caparbietà. Oggettivamente stanno scomparendo con il tempo i testimoni della tragedia dell'Olocausto. Liliana Segre con grande lucidità si è interrogata come e a chi passare il testimone. Ha deciso di saltare qualche generazione andando direttamente dai più giovani e dialogare con un loro punto di riferimento. E' andata da quei giovani che per fortuna non hanno vissuto quelle tragedie indicibili ma che hanno codici e linguaggi propri. Che ci piaccia o no Chiara Ferragni è un punto di riferimento. Possiamo storcere il naso e la bocca quanto vogliamo, posso discutere all'infinito con mia figlia di 15 anni, picchiare la testa contro il muro dicendo come sia possibile che non ci si capisca ma alla fine ha ragione la Senatrice. Ha ragione. Se ci pensiamo questo vale per l'Olocausto, per l'antifascismo e anche per la memoria storica del movimento sindacale. Dispersa e lasciata un pò chiusa negli armadi con tanta polvere sopra. Siamo sinceri con noi stessi, non siamo stati capaci di spogliarci della nostra retorica e non riusciamo a parlare ai più giovani. La forza dell'eredità che lascia Liliana Segre a tutti è quella di provare a spogliarci delle nostre abitudini per andare dritti all'obiettivo e cioè passare il testimone della Memoria a chi verrà dopo di noi. E mentre scrivo mi commuovo pensando a questo gesto. Certo non è facile per quelli come noi vedere le pagine social di Chiara e osservare che tra una promozione e l'altra di prodotti c'è anche quell'incontro. Ma dobbiamo andare oltre. Con i nostri figli abbiamo distanze siderali ma comprendono perfettamente il senso della storia. Hanno solo bisogno di altri stimoli per sentire quelle vicende più vicine e leggibili per poterle fare proprie per poi prendersi quella responsabilità necessaria a gestire quel testimone. Mia figlia ha già visto, osservato, compreso. In un gesto sono state spazzate via le mie modalità non più attuali e provocato un messaggio potentissimo. E' un grande successo. Dobbiamo esserne contenti. Ancora uno straordinario insegnamento che la nonna e Senatrice Liliana Segre lascia di cui proverò a fare tesoro”, ha concluso Bonini.

 

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