Milano
Bormio regina del Giro: accoglienza olimpica e vittoria d’autore per Del Toro
In una giornata che resterà impressa nella memoria del Giro d’Italia 2025, la località valtellinese ha offerto molto più di un semplice traguardo: è stata protagonista assoluta

Bormio regina del Giro: accoglienza olimpica e vittoria d’autore per Del Toro
La montagna ha parlato. E ha detto Bormio.
In una giornata che resterà impressa nella memoria del Giro d’Italia 2025, la località valtellinese ha offerto molto più di un semplice traguardo: è stata protagonista assoluta, con un’organizzazione esemplare e un’atmosfera da grande evento internazionale. Le Alpi innevate sullo sfondo, il centro storico in festa, l’entusiasmo della gente assiepata lungo ogni metro del percorso: Bormio si è mostrata in tutta la sua bellezza e – cosa non secondaria – si è confermata pronta per accogliere le Olimpiadi Invernali 2026.
Strade pulite, logistica impeccabile, accoglienza calda e ordinata: tutto ha funzionato. E mentre i corridori lottavano contro pendenze, fatica e avversari, la cittadina alpina saliva sul podio dell’efficienza e dell’immagine. Non era solo ciclismo: era una cartolina spedita al mondo.
Una tappa tattica e nervosa, poi l'esplosione finale: Del Toro c'è
Sul fronte sportivo, la 17esima tappa – da San Michele all’Adige a Bormio – ha regalato emozioni forti soprattutto nel finale. Il tanto temuto Mortirolo, affrontato con largo anticipo, non ha fatto la selezione attesa. Ma a nove chilometri dall’arrivo, su quella rampa secca chiamata Le Motte, si è accesa la miccia.
Lì è iniziato il duello tra il leader della classifica Isaac Del Toro e l’eterno rivale Richard Carapaz. Dopo il passaggio a vuoto del giorno prima a Brentonico, in molti avevano messo in dubbio la tenuta mentale e fisica del giovane messicano. Ma Isaac ha risposto con i fatti, e con il cuore.
I due hanno scollinato insieme, poi in discesa Del Toro ha preso coraggio, disegnato traiettorie perfette e piazzato un’accelerazione intelligente e precisa. Sul traguardo di Bormio, in mezzo a una folla elettrizzata, ha alzato le braccia: vittoria di tappa e dieci secondi guadagnati su Carapaz (quattro reali e sei di abbuono). Una mossa che vale oro nella classifica generale, ora guidata da Del Toro con 41’’ sull’ecuadoriano e 51’’ su Simon Yates, che ha perso leggermente contatto.
Dietro, buona tenuta per il giovane Giulio Pellizzari – finalmente libero dal controllo di Roglic – e per Damiano Caruso, ancora primo italiano in graduatoria.
Le parole del leader
«Oggi ho corso con la testa. Volevo arrivare al traguardo senza nulla in corpo, e così è stato. Sono felice della mia prestazione e della mia squadra. Carapaz e Yates sono forti, ma io voglio continuare così», ha dichiarato Del Toro dopo il traguardo, aggiungendo con un sorriso: «L’inchino? Era per onorare la mia forma di oggi».
Giovedì si prevede un momento di relativa tregua con la tappa di Cesano riservata ai velocisti. Ma il vero snodo del Giro arriverà nel weekend, con due tappe piemontesi e l’arrivo sul Colle delle Finestre, che potrebbe rimettere tutto in discussione.
Per oggi, però, il palcoscenico è tutto per lui – Isaac Del Toro – e per Bormio, che si candida a essere non solo teatro di sport, ma simbolo dell’Italia che sa ospitare, accogliere, vincere.