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Milano
Bossetti, oggi la sentenza sull'omicidio di Yara Gambirasio
Da Facebook

Massimo Bossetti, nelle sue dichiarazioni spontanee prima della camera di consiglio per la sentenza per l'omicidio di Yara Gambirasio, ha ribadito la sua innocenza: "sarò uno stupido, sarò un cretino, sarò un ignorantone ma non sono un assassino: questo deve essere chiaro a tutti". "Quello che mi viene attribuito - ha proseguito - è vergognoso, molto vergognoso".

E' il giorno della sentenza per Massimo Bossetti, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio. Davanti al tribunale di Bergamo si è radunata una piccola folla di curiosi, in attesa dell'ultima udienza del processo di primo grado per far luce sulla morte della 13enne scomparsa da Brembate il 26 novembre 2010.

Quello di oggi è l'ultimo atto del processo di primo grado - 45 udienze nel corso di un anno - in cui accusa e difesa si sono duramente fronteggiate, dove innocentisti e colpevolisti non si sono risparmiati colpi bassi e le telecamere sono rimaste fuori dalla porta. Un caso giudiziario e mediatico accessibile a poche decine di curiosi e a giornalisti 'armati' di accredito e solo di carta e penna.


LA DIFESA - “La domanda preliminare a cui la Corte sarà chiamata a rispondere sarà questa: possiamo dichiarare colpevole un uomo al di là di ogni ragionevole dubbio senza che sia stata accertata nel processo la paternità di quel DNA?” E’ la domanda che si fa Sergio Novani, docente di Logica e Filosofia della Scienza Criminale all’Ipus - Istituzione Alta Formazione, di Chiasso (Svizzera), uno degli esperti che fanno parte del collegio dei consulenti in campo in difesa di Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio.
“Io credo che la Corte, prima di esaminare il complesso lavoro fatto dagli esperti (in ambito medico legale, genetico, in relazione alle fibre, ai furgoni, etc.) e le insuperate anomalie che caratterizzano il DNA – sostiene Novani  -  dovrà dare preliminarmente una risposta a questa domanda: è possibile che, in un procedimento informato al principio del “giusto processo”, quella che viene affermata dall’accusa come “prova regina” (stiamo alludendo ovviamente al DNA), non sia stata formata in dibattimento?

Secondo il consulenti di Bossetti "il cittadino sa che in questo processo non è stato fatto alcun accertamento in concreto sul DNA? La difesa è stata costretta ad accettare le risultanze degli accertamenti svolti dai Ris nell’ambito delle indagini preliminari! E’ come se uno di noi fosse chiamato a giudicare come giurato popolare sulla paternità di un DNA senza poter contare su alcun accertamento...".

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