Braccialetto salvavita per gli anziani, via alla sperimentazione Municipio 3
Grazie a un QR code i soccorritori sapranno il nome e il codice fiscale della persona che si è sentita male
Braccialetto salvavita per gli anziani, via alla sperimentazione Municipio 3
Parte dal Municipio 3 la sperimentazione del braccialetto salvavita, un dispositivo in grado di migliorare l’assistenza socio-sanitaria ai cittadini anziani e in particolare l’efficacia degli interventi in situazioni di emergenza, quando chi viene soccorso spesso non è nelle condizioni di collaborare. Alcuni anziani volontari del Municipio 3 verranno dotati del dispositivo munito di QR code la cui lettura, da parte ad esempio del personale dell’ambulanza, comunica agli operatori il nome e il codice fiscale della persona, i numeri telefonici personali di emergenza da chiamare (numeri I.C.E.) e li informa che la persona soccorsa è in possesso di Carta di Identità Salvavita (C.I.S.), contenente le sue informazioni socio-sanitarie di base, che sono state in precedenza raccolte, validate dal medico di famiglia e memorizzate. L’intervento dei sanitari, che disporranno subito di dati preziosi sul quadro clinico e socio-ambientale dell’assistito, potrà in questo modo avvenire in tempi molto più rapidi.
La sperimentazione, promossa dalla presidente della Commissione Consiliare Politiche sociali Angelica Vasile e da Massimo Scarinzi e Sergio Boniolo del Municipio 3, prevista in questa prima fase fino a fine anno per circa duecento anziani, è stata resa possibile dalla collaborazione dell’Agenzia Regionale di Emergenza Urgenza (AREU) e del Politecnico di Milano. “Questa iniziativa – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti - si inserisce all’interno del progetto ‘Cittadini più coinvolti e più sicuri’, nato nel 2012 per facilitare le operazioni di soccorso in situazioni di emergenza medico-sanitaria. Tra gli strumenti di questo tipo già sperimentati anche tra gli inquilini delle case popolari c’è la busta rossa che contiene le informazioni anagrafiche e cliniche e che l’interessato deve tenere in posizione ben visibile in casa. Il braccialetto, sfruttando la tecnologia come strumento salvavita, è un ulteriore passo avanti nella direzione di una sempre maggiore attenzione alla cura degli anziani, soprattutto coloro che vivono da soli”.
Il braccialetto salvavita rientra nel più ampio progetto “Cittadini più coinvolti e più sicuri” avviato dall’Assessorato Politiche sociali e abitative, con la collaborazione della onlus Medici Volontari Italiani, che ha realizzato e messo a disposizione un’applicazione per la gestione digitale delle informazioni socio-sanitarie. “Cittadini più coinvolti e più sicuri” è un programma di prevenzione e inclusione sociale, a cui hanno aderito ad oggi oltre duemila persone. È nato nel 2013 come iniziativa a tutela degli anziani soli, con l’obiettivo di rafforzare il senso di sicurezza psico-fisica nella quotidianità domestica e facilitare le operazioni di soccorso. Ciò avviene attraverso tre strumenti: la Busta Rossa, una cartellina che l’interessato deve tenere esposta nella propria abitazione e che contiene in forma cartacea le informazioni socio-anagrafiche e cliniche “salvavita” certificate della persona e i numeri telefonici di emergenza, la Carta di Identità Salvavita, un documento con gli stessi dati della Busta Rossa che l’interessato deve portare sempre con sé, come una normale carta di identità e il braccialetto Salvavita.
Commenti