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Milano
Bracconaggio di pesci in Lombardia, allarme M5S: "Danno anche per salute"
Pesca illegale nel Po

Tonnellate di pesce vengono pescate con metodi illegali nel Po ed in altri fiumi della Lombardia, per essere trafugate di notte e rivendute nei paesi dell’Est Europa, ma anche nei nostri mercati. A rilanciare l'allarme è il Movimento Cinque stelle con Massimo De Rosa e Davide Tripiedi, che hanno incontrato nel palazzo del Coni di Milano Fernando Landonio, presidente Federazione Pescatori Sportivi Rescaldina e Lorenzo Ziboni, consigliere federale Fipsas, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee.

“Cambieranno i politici ma spero non cambi la sensibilità sul grave problema del bracconaggio in Lombardia – dichiara preoccupato Landonio – i bracconieri sono bande sempre più cattive, qualche volta, grazie ai nostri volontari, riusciamo a fermare qualche barca, sono uomini dell’est che pescano pesci grandi come siluri e carpe, con metodi illegali, destinati ai loro mercati. Il danno che la pesca di frodo compie sull’ambiente e nei nostri fiumi oramai è spaventoso”. E se il vecchio ritornello di Bertoli diceva: “Pesca forte tira pescatore” qui il tirare ha il volto della pesca con corrente elettrica, sostanze anestetiche, candeggina, reti ad uncino e il rischio è il depauperamento totale. La pesca di frodo è devastante per l’ecosistema ed ha assunto proporzioni da disastro ambientale, distruggendo numerose specie ittiche”.

Il bracconaggio è una minaccia per la salute dei cittadini a causa della pesca invasiva con vendita abusiva senza autorizzazioni – interviene Massimo De Rosa, candidato alle Regionali lombarde per i Cinque Stelle -  ed inoltre a causa dell’inquinamento dei nostri fiumi, soprattutto del Po e di alcuni suoi affluenti, i pesci accumulano sostanze cancerogene. Non lasceremo soli i pescatori, anzi, collaboreremo e ci coordineremo per maggiori tutele sul territorio, soprattutto vigileremo per capire chi deve fare e cosa, ci prenderemo le responsabilità istituzionali aprendoci alla collaborazione tra le associazioni e federazioni, per una maggior tutela del territorio, per la sicurezza alimentare e delle persone. Siamo convinti che la presenza dei pescatori e del controllo degli enti sia fondamentale per preservare il territorio e le acque”.

“La chiusura della Polizia Forestale e della Polizia provinciale ha indebolito noi e dato ancora più forza a queste bande di delinquenti – agggiunge Landonio – I nostri volontari non ce la fanno più, sono pescatori e imprenditori che per salvaguardare le proprie attività aiutano a tenere il territorio sotto controllo, ma hanno le mani legate, non hanno alcun potere”.

Con il deputato del M5S, Davide Tripiedi, i due emendamenti approvati in legge di stabilità nel 2017 stanziano fondi per combattere il bracconaggio ittico e per evitare i danni causati dalla subsidenza.

“Il primo fondo ottenuto grazie ad un emendamento a mia prima firma – precisa Tripiedi - è volto a contrastare il fenomeno del bracconaggio nelle acque interne ed avrà una dotazione iniziale di un milione di euro all’anno per tre anni. Quello dei pescatori di frodo è un dramma che ha portato ad una grave riduzione della fauna ittica e a continue situazioni di pericolo per la popolazione che vive sul Po. Diversi sono gli episodi dove i bracconieri hanno minacciato o intimidito con armi da fuoco chi cercava di contrastarli».

Il Movimento 5 stelle nel luglio 2017 ha presentato una nuova interrogazione specificando che “l’introduzione della legge 154 del 2016 non ha risolto il problema della pesca di frodo” e che, a giudizio del gruppo politico, “per fermare definitivamente i bracconieri che agiscono sul fiume Po e sui suoi immissari, sarebbe necessario aumentare in maniera considerevole le unità di forze dell'ordine operanti in loco accompagnandole ad operazioni di coordinamento tra loro ed inasprendo le contravvenzioni e le pene previste nelle suindicate norme vigenti”.

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