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Bus a noleggio, ambulanti e Alitalia: tre proteste infiammano Milano. VIDEO

Bus a noleggio, ambulanti e Alitalia: tre proteste infiammano Milano

Protesta dei conducenti degli autobus a noleggio: sono circa 200 i mezzi che si sono fermati questa mattina in fila  in via Melchiorre Gioia e in parte in viale Zara a Milano per chiedere incontro all'assessore regionale ai trasporti Claudia Maria Terzi. Una protesta spontanea per chiedere interventi al Pirellone e al governo. "Siamo dimenticati dal governo. Siamo fermi da 14 mesi - ha spiegato all'Ansa Marco Perico vicepresidente settore autobus del Fai, la federazione autonoleggiatori italiani -. C'e' stato un affiancamento parziale con il trasporto pubblico locale per il trasporto degli studenti ma con il blocco delle scuole oltre al danno c'e' stata anche la beffa con le concessionarie che non pagano": E quindi "siamo qui - ha aggiunto - per chiedere un riconoscimento. Siamo con l'acqua alla gola, domandiamo la possibilita' di mantenerci in vita. Chiediamo ristori per sopravvivere, lo slittamento della moratoria sui finanziamenti fino a fine anno, la possibilita' di lavorare per le scuole, che ci possano chiamare direttamente". A queste richieste si unisce quella alla Regione di cancellare il pagamento del bollo non solo per il 2021 ma anche per il 2020. "Siamo qui e chiediamo di essere ricevuti dall'assessore Terzi alla quale avevamo chiesto un incontro un mese fa senza ricevere risposta" ha concluso.

Solo una delle proteste in corso oggi a Milano. Ambulanti dei mercati non alimentari, delle fiere e giostrai si sono riuniti in piazza Duca d'Aosta chiedendo di poter ricominciare a lavorare. Oltre 200 persone  con cartelloni e gazebo per protestare contro le chiusure per l'emergenza Covid e la mancanza di sostegno economico. "La categoria degli ambulanti è stata bistrattata dall'inizio della pandemia", spiega Nicola Zarrella presidente di Euro imprese. "I mercati all'aria aperta sono chiusi e i centri commerciali sono aperti e pieni di gente. Questa è una grossa ingiustizia senza una base scientifica,perché all'aperto il covid ha un impatto minore. Chiediamo un'apertura immediata e un documento ufficiale della Regione e del prefetto, da cui andremo nel pomeriggio, per avere garanzia di riapertura. Altrimenti è la morte di tutti".  

Il corteo di ambulanti che protestano a Milano contro le chiusure si e' fermato a poche centinaia di metri da piazza Duca d'Aosta dove era partito, all'angolo fra via Vitruvio e via Tadino davanti ad un ingente schieramento di forze dell'ordine. I loro rappresentanti stanno parlando con le forze di polizia per verificare la possibilita' di proseguire il corteo, inizialmente costituito da ambulanti a piedi ed ora completato anche da alcuni furgoni.

Sale ulteriormente la tensione al presidio che gli ambulanti stanno tenendo a Milano in piazza Tricolore, a poche decine di metri dalla sede della Prefettura. I circa 200 manifestanti si sono accalcati alle transenne che bloccano corso Monforte, la strada su cui si affaccia il palazzo del governo. Pugni e mani contro le transenne a ritmare i propri slogan: "Non riusciamo a mangiare", "vogliamo lavorare", "sono 5 mesi che siamo senza soldi, che non guadagnamo", "vogliamo parlare con qualcuno", aggiungono riferendosi a esponenti della Prefettura da cui vorrebbero essere ricevuti per illustrare le proprie istanze e in effetti una rappresentanza degli ambulantisara' ricevuta in Prefettura alle 18.30.

Fuori da Palazzo Lombardia infine sit in con diverse decine di dipendenti Alitalia. A gran voce contestano il nuovo piano industriale per la compagnia e la nascita della newco Ita. Tra le richieste dei manifestanti, anche il blocco della procedura di licenziamento per i dipendenti di Air Italy, delle clausole sociali degli handlers di Linate e Malpensa e maggiori garanzie a tutti i lavoratori dell’indotto

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