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Milano
Bus dirottato, giudici: Sy voleva creare panico, fu terrorismo
Ousseynou Sy

Bus dirottato, giudici: Sy voleva creare panico, fu terrorismo

Secondo i giudici della Corte d'Assise di Milano, quando sequestrò e dirottò il bus con a bordo gli alunni di una scuola media, l'autista di origini senegalesi Ousseynou Sy era animato da "finalità di terrorismo" e in particolare "dallo scopo dei condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri e di intimidire la popolazione". L'uomo è stato condannato a 24 anni di carcere per strage aggravata dalla finalità terroristica, sequestro di persona a scopo di terrorismo, incendio e lesioni. Impossibile dimenticare il drammatico evento che il 19 marzo 2019 che visto protagonista Sy, determinato a compiere un "gesto eclatante" in grado di sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma dei bambini africani morti nel Mediterraneo. Per questo dirottò il bus sequestrando cellulari e smartphone a una cinquantina di studenti, due maestre e una bidella della scuola "Vailati" di Crema. Voleva arrivare all'aeroporto milanese di Linate, ma il pullman fu bloccato nel territorio di San Donato Milanese dai carabinieri allertati dai due ragazzini, Adam e Ramy, che proprio per questo ottennero la cittadinanza italiana. Prima di essere ammanettato, rovesciò due taniche di benzina all'interno del bus e poi appiccò il fuoco. Un'azione, la sua, condotta "in modo plateale, in modo da generare panico" e ottenere "un reale impatto intimidatorio sulla popolazione, tale da ripercuotersi sulle condizioni di vita e sulla sicurezza dell'intera collettività", si legge nelle motivazioni della sentenza.

"Sy - aottolinea la Corte d'Assise di Milano - ha sequestrato per circa un'ora e minacciato di dar fuoco a due scolaresche ed ai loro insegnanti che aveva ponderatamente individuato come vittime sia perchè meno in grado di ribellarsi, sia per il più drammatico impatto che la scelta di questi ostaggi avrebbe avuto per il Paese". Il suo obiettivo era quello di creare "una situazione di terrore indiscriminato, così da poter avanzare richieste alle Pubbliche Autorità che non sono state in concreto formulate solo per l'evoluzione non prevista dei fatti". "La sua azione - spiega la Corte d'Assise - era configurata volutamente fin dall'origine in modo tale da condizionare i pubblici poteri: Sy ha più volte affermato di aver voluto fare un gesto che creasse altissimo allarme e avesse risonanza mondiale ed è riuscito nel suo intento".

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