Bussolati: “Il Pd a Milano è più forte. Sala? Può correre le primarie” - Affaritaliani.it

Milano

Bussolati: “Il Pd a Milano è più forte. Sala? Può correre le primarie”

Domani compierà due anni da segretario metropolitano del Pd. Pietro Bussolati, in un’intervista ad Affaritaliani.it entra sulla vicenda della candidatura di Giuseppe Sala: “Oggi il Pd a Milano è più forte. Sala di sinistra? Io non do patenti. Certo è che le primarie ci saranno e chi correrà sottoscriverà la carta dei valori”… L’INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT

Segretario Bussolati, oggi si dice che la scelta di un tecnico come Sala è il segnale della debolezza del Pd milanese…
Le pare? Il Pd di Milano in questi anni ha sostenuto la giunta Pisapia in modo virtuoso e responsabile, ha celebrato il 70esimo della Liberazione come nessun altro in Italia,  ha promosso insieme alla giunta il civismo di cui tutti parlano in Italia, come ad esempio Nessuno Tocchi Milano, dopo le devastazioni dei NoExpo. Abbiamo vinto le Europee con una percentuale del Pd più alta rispetto al dato del Pd nazionale mentre governavamo la città…

Insomma, un Pd in buona salute, dice lei.
Potrei continuare con Expo con i ministri in prima fila. O l’assemblea nazionale a Milano dove Renzi ha promosso il taglio delle tasse. e ancora: abbiamo costruito una piattaforma di proposte per Milano 2016 (MIlanoDomani) con eventi che hanno visto la partecipazione di oltre duemila cittadini milanesi. Poi la Festa Nazionale riportata in centro, con protagonisti i militanti tradizionali a cui si sono aggiunti tantissimi giovani. Una festa ricca di incontri e momenti di confronto che, a differenza delle ultime feste in città, si è chiusa in sostanziale pareggio anche dal punto di vista economico.

Torniamo al punto: l’iter verso le primarie.
Da quando Pisapia ha detto che non si sarebbe ricandidato abbiamo tenuto insieme la coalizione e le frizioni che inevitabilmente hanno fatto seguito a quella decisione.

Sta parlando delle candidature di Fiano e Majorino? Hanno qualche colpa?
No, nessuna colpa. I loro contributi e la loro disponibilità sono entrati a pieno titolo nel percorso che abbiamo guidato fino ad oggi. Mentre lavoravamo per questi risultati c’era una parte scettica che tifava per nostri scivoloni o cadute. Che poi si sa: a Milano c’è chi ama sparare ai tranvieri, ma alla fine i tram arrivano sempre dove devono arrivare.

Torniamo a bomba: sta per arrivare Giuseppe Sala candidato. Si dice che non è di sinistra.
Il candidato lo sceglieranno le milanesi e i milanesi. Lo abbiamo sempre detto, in primis ad Affaritaliani, anche se molti sembravano scettici. Ma se insiste su Sala, posso dire è un fatto che abbia realizzato un progetto aperto e apprezzato nel mondo, la più grande festa popolare della storia di Milano che ha avuto come titolo “Nutrire il Pianeta”. E tra i ricordi più importanti la festa dei diritti, il gay pride, lungo il Decumano e il tavolo con l'assessore Tajani e sindacati, servito a firmare un accordo che oggi si ripropone come modello.  

Insomma, Sala è di sinistra…
Non rilascio patenti o attestati, credo che nessuno ne abbia il diritto. Sala, come gli altri, avrà la possibilità e i modi per partecipare alle primarie e rappresentare il centrosinistra firmando la carta dei valori scritta per tutta la coalizione dal Consiglio degli 11. 

Ieri avete avuto un confronto con Giuseppe Sala. Come l’ha trovato? Vuole fare le primarie?
Penso che la sua eventuale disponibilità dipenda anche da capacità delle primarie di riuscire realmente ad allargare il consenso, e non di diventare uno strumento per la divisione interna. Ma sarà lui a fare le sue valutazioni. E quando avremo un regolamento completo tutti potranno fare le loro scelte.
 

Tempistiche?
I tempi sono quelli che ci siamo detti. A dicembre ci sarà l’inizio della raccolta firme.

Intanto Limonta ed altri, anche molto vicini al sindaco, sparano a palle incatenate contro il commissario…
Il sindaco ha scelto di non ricandidarsi perché crede che il progetto avviato quattro anni e mezzo fa sia più forte dei singoli nomi. Il Pd vuole essere garante di questo progetto e del fatto che tutti si possano riconoscere in esso anteponendo il confronto e non lo scontro. Altrimenti diventa difficile portare avanti quelle idee in cui abbiamo creduto e in cui crediamo.

Niente pregiudizi, insomma.
Se si fanno le primarie e si partecipa alle primarie si accetta una carta dei valori. Questo le metteremo in cima a qualunque candidatura. Vale sia per le forze politiche che per i candidati.

Domanda politically uncorrect: chi voterà lei?
Prima bisognerebbe sapere chi si candida, poi si vedrà. In ogni caso io sarò garante di un progetto che stiamo guidando come Pd.

@FabioAMassa








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