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Milano

Ultimo aggiornamento: 13:53

"C'era una volta... il minore senza famiglia"

Autodeterminazione, consenso e salute dopo una riforma mancata al Convegno nazionale AMI – Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani

di Roberto Servio

"C'era una volta... il minore senza famiglia"

L’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani (AMI) ha organizzato il convegno nazionale “C’era una volta… il minore senza famiglia. Autodeterminazione, consenso e salute dopo una riforma mancata”,  venerdì 14 novembre presso l’Hotel Giò Jazz & Wine di Perugia, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia.

L’iniziativa ha riunito magistrati, avvocati, docenti universitari, psicologi e rappresentanti delle istituzioni per affrontare uno dei temi più delicati e urgenti nella giustizia familiare italiana: la tutela effettiva del minore in un sistema che continua a mostrare ritardi, lacune organizzative e mancanza di specializzazione.

Una riforma incompleta e una giustizia ancora troppo lenta

Il Presidente nazionale AMI, Avv. Gian Ettore Gassani, nel suo intervento al congresso, ha sottolineato la gravità della situazione: «Siamo in una fase di grande difficoltà per la giustizia familiare e minorile. La riforma avrebbe dovuto accelerare i procedimenti e migliorare la tutela dei minori e delle donne, ma così non è stato. La giustizia che arriva tardi è già una forma di violenza.»

Gassani ha richiamato la drammatica relazione tra conflitto familiare e violenza di genere: «Il 60% delle donne uccise si stava separando. Il diritto di famiglia è la carne viva della giustizia: quando le procedure durano anni, quando per vedere un giudice servono dodici mesi, è evidente che il sistema non sta proteggendo i soggetti più fragili. La riforma Cartabia ha tradito le aspettative.»


Tempi dei procedimenti: il nodo che pesa sui minori

I tempi della giustizia restano uno dei principali problemi per la tutela dei minori. La durata media effettiva dei procedimenti civili nei tribunali italiani è attorno ai 460 giorni, mentre il disposition time della Corte d’Appello di Roma supera gli 800 giorni, evidenziando un arretrato che incide direttamente sulla vita delle famiglie.

Gassani ha denunciato la gravità della situazione: «Oggi i famosi tre mesi per comparire davanti al giudice sono una chimera: a Roma e Milano servono almeno dodici mesi. Siamo fanalino di coda in Europa per tempi della giustizia civile, e questo ha effetti devastanti sulle famiglie e sui minori.»

Specializzazione dei magistrati e Tribunale per la Famiglia: una riforma necessaria

Il Presidente AMI ha posto l’accento sulla carenza di specializzazione: «Molti magistrati vengono mandati in prima linea senza formazione specifica, passando da uno sfratto a un divorzio. Senza una vera specializzazione non potrà mai esserci una giurisdizione familiare efficiente.» E ha ricordato un’anomalia tutta italiana: «Siamo l’unico Paese europeo ad avere ancora un tribunale per i minorenni concepito negli anni Trenta. Serve subito un vero Tribunale per la Famiglia, moderno e specializzato.»

La desertificazione dei tribunali e la crisi del rapporto magistrato–avvocato

Gassani ha inoltre denunciato l’assenza di dialogo istituzionale: «I tribunali sono desertificati: il rapporto tra avvocato e giudice si è quasi annullato. Non esiste più quel dialogo che garantiva efficienza e qualità nelle decisioni.» E ha concluso con un appello forte: «Magistrati e avvocati devono aiutarsi. Le riforme non possono essere pensate senza chi vive ogni giorno i tribunali. È il momento di collaborare, ascoltare e avere coraggio.»

 








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