Milano
Pinocchio/ C’era una volta la campagna elettorale. Dai, è quasi finita.

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ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45
C’era una volta la campagna elettorale. Dai, è quasi finita. E quindi possiamo tirare un po’ le somme. E’ stata una campagna elettorale moscia, e con pochi contenuti. Qualche tentativo c’è stato, qualche prova di accensione di un fuocherello di verve polemica pure, proprio sul finale. Ma diciamocelo pure: un po’ noiosi lo sono questi due manager. Però forse va bene così, alla Milano moderata che ci è stata consegnata dalle elezioni. Vincono i partiti moderati, perdono i partiti radicali, che siano di destra, di sinistra, leghisti o - appunto - radicali. Io ho sempre pensato che un po’ di radicalismo delle idee, in politica, ci vuole. Pensieri coraggiosi, a volte spiazzanti. Qualche sogno. Ecco, sogni pochi, in questa campagna. Perché entrambi hanno più volte detto che far sognare la gente equivale a promettere favole. Un principio quasi ingegneristico. Esattamente come in nome della correttezza delle affissioni si è deciso di lasciare la città praticamente spoglia di cartelloni, in strade nelle quali neppure si respira la politica. Forse abbiamo sacrificato un po’ troppo all’ingegneria e alla contestazione. Forse in politica qualche sogno ci vuole, così come ci vuole un po’ di battaglia nei dibattiti, qualche manifesto in più. Va bene lo stile nuovo e la sobrietà. Ma non bisogna confondere la sobrietà con l’assenza di segnali di vita politica. Ad ogni modo, domani è l’ultimo giorno, da stasera iniziano le feste di chiusura. Poi ci sarà l’attesa di domenica. Quando, vada come vada, ancora una volta a Milano si farà la storia.