Milano
Pinocchio/ C’era una volta la trasparenza e gli 800 nomi italiani dei Panama Papers
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C’era una volta la trasparenza. Ecco, l’argomento di oggi sono i Panama Papers. Quella lunga lista di nomi, fuggiti dagli archivi di una delle società di Panama esperte nel costruire scatole cinesi e modi per aggirare il fisco italiano. L’Espresso sta pubblicando a puntate i nomi di quelli che hanno società nel paradiso fiscale. Sono usciti i nomi di Verdone, Barbara D’Urso, lo stilista Valentino. Tutti negano, e ne hanno buon diritto, giacché per adesso, di illeciti accertati dalla procura, non ne sono stati commessi. Ovviamente iniziano i controlli, ma questo è un altro discorso. Tuttavia i nomi italiani sono ben 800. Di questi, molti sono milanesi. Oggi è stata pubblicata la prima tranche di 100 nomi dall’Espresso, che è l’unico giornale italiano a detenerne la lista completa. Ora, su questa cosa vorrei dire alcune cose magari scontate.
La prima. Le tasse si pagano. Sono alte, lo Stato è rapace, chiunque abbia un’impresa sa che lo Stato tira fuori anche il sangue agli imprenditori. Così come lo tira fuori ai lavoratori. Punto. Ma le tasse si pagano e non bisogna commettere illeciti.
La seconda. Non so quanto sia corretto buttare in pasto alla pubblica opinione documenti che sono stati vagliati da giornalisti e non da una autorità giudiziaria. Mi spiego: non è illegale avere una società a Panama. L’illegalità sta nel farvi transitare soldi per non pagare le tasse. E se venisse fuori, ad esempio, che una persona per la quale non ho alcuna simpatia, Barbara D’Urso, non abbia fatto transitare alcunché magari anche solo perché non ne ha avuto il tempo? Questo il giornalista non lo può sapere, ci vuole un inquirente. E in Italia siamo esperti a dare giudizi senza averne titolo. Specialmente noi giornalisti.
La terza e ultima. Ci sono tanti milanesi, nella lista degli 800. E se ci fosse qualche politico? E se questo politico fosse magari coinvolto nelle prossime elezioni? Ecco, io di questa lista degli 800 vorrei sapere tutto, ma proprio tutto. Perché di votare qualcuno che fa casini alle Cayman o a Panama proprio non avrei voglia. Ma mi sarebbe piaciuto che prima che ai giornali, fosse stata recapitata ai magistrati. Per una semplice questione di legalità e rispetto delle regole.