Capodanno solidale a Colle di Val d’Elsa: il Comune lancia il "biglietto sospeso" per lo spettacolo teatrale di Giobbe Covatta - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 12:38

Capodanno solidale a Colle di Val d’Elsa: il Comune lancia il "biglietto sospeso" per lo spettacolo teatrale di Giobbe Covatta

Un’iniziativa unica di welfare culturale per garantire la serata di San Silvestro anche a chi vive in solitudine o in difficoltà economica

di Roberto Servio

Capodanno solidale a Colle di Val d’Elsa: il Comune lancia il "biglietto sospeso" per lo spettacolo teatrale di Giobbe Covatta

Colle di Val d’Elsa celebra l’ultimo dell’anno con un’iniziativa inedita: il ‘biglietto sospeso’ per lo spettacolo teatrale di Giobbe Covatta “70. Riassunto delle puntate precedenti” in programma il 31 dicembre alle 22 al Teatro del Popolo. L’idea è offrire l’accesso alla cultura anche a chi normalmente non può permetterselo o a chi trascorre la serata in solitudine.

Il ‘biglietto sospeso’: cultura come inclusione

Ispirata al celebre ‘caffè sospeso’ napoletano, la proposta permette ai cittadini di acquistare un ingresso aggiuntivo, che verrà messo a disposizione di persone fragili selezionate dai servizi sociali del Comune. L’iniziativa rappresenta il primo esperimento europeo di welfare culturale formalizzato come delega amministrativa autonoma, guidata dall’assessore Daniele Tozzi.

La delega al welfare culturale nasce per dare continuità a progetti già attivi a Colle, che puntano a rendere accessibili teatri, musei e spazi culturali a chi vive fragilità. L’iniziativa sottolinea come la cultura possa diventare strumento di inclusione e relazione, andando oltre la semplice fruizione artistica.

Tozzi: "Un gesto semplice, ma dal forte valore sociale"

“Attraverso il biglietto sospeso – spiega Tozzi – i cittadini possono trasformare un evento culturale in un’occasione di accoglienza. Non si tratta di beneficienza, ma di garantire il diritto alla cultura, soprattutto in un giorno in cui la solitudine pesa di più”. L’obiettivo è rendere il teatro un luogo aperto, capace di prendersi cura delle persone e rafforzare il senso di comunità.

 

 








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