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Milano
Carcere di Opera, medico condannata: non ha diagnosticato tumore a detenuto

Carcere di Opera, medico condannata: non ha diagnosticato tumore a detenuto

Non avrebbe diagnosticato in tempo un tumore a un detenuto e non avrebbe applicato la corretta "terapia del dolore" per alleviare le sue sofferenze: per questo una dottoressa, all'epoca responsabile del reparto della sezione di alta sicurezza del carcere di Opera, e' stata condannata oggi in primo grado a 6 mesi dal Tribunale di Milano. L'accusa nei suoi confronti inizialmente era di omicidio, ma il giudice della quinta penale, Alessandro Santangelo, l'ha riqualificata in lesioni. I fatti risalgono al 2014 e il detenuto e' poi morto in ospedale. A condurre le indagini indagini era stata la pm Mocciaro, che aveva ricostruito come le decisioni mediche della dottoressa avevano causato "una sofferenza estrema" al detenuto: da un lato non aveva valutato "correttamente" i sintomi, e dall'altro non aveva neanche prescritto gli "esami" che avrebbero consentito di diagnosticare il carcinoma "4-6 settimane prima". Poi, la dottoressa non ha nemmeno prescritto la radio o la chemio con finalita' palliative che avrebbero migliorato "la qualita' di vita residua del paziente allungando la vita dello stesso fino a 3-5 mesi". Nel processo si era costituita parte civile la moglie del detenuto morto, assistita dall'avvocato Carla Garrasi.

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